L'ordinanza del ministro: la Sicilia è di colore arancione - Live Sicilia

L’ordinanza del ministro: la Sicilia è di colore arancione

Il presidente Musumeci. "L'abbiamo chiesto noi, ringrazio il ministro".

La sentenza cromatica del ministero della Salute è arrivata. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia – riporta un lancio d’agenzia – firmerà in serata una nuova ordinanza. Si tratta di un primo passo importante per cercare di bloccare la ripresa del contagio da Covid, anche nell’Isola. I dati preoccupano, la rete ospedaliera, al momento, regge. Ma c’è l’urgenza di alleviare il carico che, con una campagna vaccinale in corso, risulterebbe ancora più pericoloso.

Le decisioni di Roma e quelle di Palermo

Siamo ancora riuniti per esaminare la relazione che arriva dal Cts e fotografa una realtà preoccupante, il periodo delle festività ha registrato un calo di attenzione, quindi le conseguenze si pagano adesso. Dovremo valutare delle misure restrittive, nel frattempo arriveranno le determinazioni del governo nazionale, domani ci confronteremo con Roma e dobbiamo correre ai ripari”. Così, ieri il presidente Musumeci che oggi aggiunge: “Siamo preoccupati per l’attuale andamento della curva dei contagi in Sicilia, per questo abbiamo chiesto al ministro Speranza, che ringrazio, di anticipare di almeno una settimana il provvedimento di istituzione della zona arancione per la Sicilia. Nonostante l’indice Rt dell’Isola non prevedesse infatti questa classificazione, con grande senso di responsabilità, abbiamo così previsto misure più stringenti a salvaguardia del nostro territorio”. Poi, un’altra battuta presidenziale, sempre riportata dalle agenzie, conversando con i giornalisti, in occasione della visita di Matteo Salvini a Palermo: “Io avevo chiesto l’istituzione dell’area rossa. Pazienza”.

La preoccupazione dei tecnici

Sempre ieri, i tecnici del Cts hanno stilato quella relazione di cui parla il presidente della Regione. Una bozza che sarà consegnata ufficialmente oggi, ma che appare già definita nelle sue raccomandazioni principali. Gli esperti auspicano tre settimane di zona rossa e chiedono a prescindere dalla colorazione ministeriale, la didattica a distanza per le scuole secondarie di primo e secondo grado fino al 31 gennaio; per la scuola primaria, invece, si vorrebbe prevedere l’astensione dalle lezioni in presenza e il ricorso a modalità alternative, ma su disposizione del sindaco d’accordo con l’Asp, fino al 18 gennaio. Ma questa è l’opinione della scienza. Ci saranno ritocchi successivi alle decisioni di Roma?

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