"Troviamo tanti pazienti positivi, saranno mesi durissimi" - Live Sicilia

“Troviamo tanti pazienti positivi, saranno mesi durissimi”

Parla il dottore Puleo: "Ecco che cosa ci aspetta".
INTERVISTA AL PRIMARIO DI VILLA SOFIA
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2 min di lettura

PALERMO– “Sto uscendo adesso dal pronto soccorso, con una situazione molto difficile. Per strada ho visto tanta gente assembrata, molti giovani, anche senza precauzioni. Sono preoccupato e arrabbiato, così rischiamo seriamente di vanificare i sacrifici di tutti”.
Aurelio Puleo, primario del pronto soccorso di Villa Sofia, è un uomo che, con o senza camice, misura sempre le diagnosi e ci azzecca. Ecco perché le sue parole pesano di più.

Dottore Puleo, più preoccupato o arrabbiato?
“Non saprei, entrambe le cose insieme. In ospedale combattiamo una battaglia tremenda ogni giorno, dentro questa guerra. Mi sembra assurdo che tanti ancora non abbiano capito che cos’è il Covid e quanto fa male”.

Voi siete un pronto soccorso generale che cura tutte le patologie, ma i positivi li intercettate lo stesso.
“Certo, nei mesi scorsi non abbiamo visto niente in confronto. Ormai un paziente su cinque è potenzialmente positivo. Abbiamo i filtri, i tamponi rapidi, quelli molecolari, a più riprese. La maggior parte di contagiati li riconosciamo prima e li trasferiamo. Ma qualcuno può scappare lo stesso”.

Ci sono stati degli errori? Quale, casomai, il più grave?
“Uno su tutti. Quando, in estate, abbiamo pensato che fossimo indirizzati verso l’uscita dalla crisi. Un peccato mortale, perché abbiamo perso il nostro vantaggio. Allentare le misure, permettere lo shopping natalizio sono tutte situazioni che hanno provocato la crescita della curva di questi giorni”.

Secondo lei la Sicilia arancione sarà sufficiente?
“Sono d’accordo con i colleghi del Comitato Tecnico Scientifico e con il presidente Musumeci: meglio rossa. Spero che le misure previste in Sicilia raggiungano i risultati sperati”.

Cos’è che la colpisce di più?
“Mi stupisco dello stupore di tante persone che scoprono di essere positive. Ma allora di cosa abbiamo parlato in questi mesi?”.

Com’è la situazione del pronto soccorso di Villa Sofia?
“Drammatica. Con il ‘Cervello’ dedicato all’emergenza Coronavirus, nella parte nord della città il carico del resto è tutto nostro. I numeri sono impietosi, c’è stanchezza, ma siamo qui, come sempre”.

C’è un vaccino. E ce ne saranno di più.
“L’unica speranza al momento. Ma ci aspettano mesi durissimi”.


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