PALERMO – L’era Micari alla guida dell’Università di Palermo sta per concludersi. Per la successione a Rettore i candidati sono l’ordinario di igiene Francesco Vitale e l’ordinario di radiologia Massimo Midiri. Proprio Midiri nell’Università di Palermo ha già ricoperto l’incarico di Consigliere di Amministrazione per il periodo 2017-2019. L’ordinario di radiologia è stato presidente della Società Italiana di Radiologia Medica per gli anni 2017-2020, mentre dal 2019 al 2021 ha guidato il Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Istituto Giglio di Cefalù.
Il programma del dottor Midiri è abbastanza articolato: “La mia candidatura deve tenere conto di un momento storico particolare, che è quello dell’uscita della Nazione dalla pandemia. È un’occasione che ci permette di intercettare i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con tutti una serie di atti che, evidentemente, sono legati al piano dell’investimento della sanità e degli immobili. Il piano prevede una serie di riforme che investono temi propri dell’università, come corsi o dottorati e strumenti utili a ridurre il gap che esiste tra la Sicilia e il resto d’Italia”.
Il dottor Midiri punta fortemente alla ripartenza della ricerca: “Bisogna farla ripartire. Diventerà trainante nei confronti della didattica e della terza missione. Palermo, così come gran parte dell’Italia, negli ultimi anni ha visto un grande incremento degli studenti che, però, hanno comportato ad un ridimensionamento della qualità. Noi dobbiamo riportare la ricerca come motore principale di crescita e attraverso la ricerca innovativa portare dentro una didattica nuova e trasferire al territori gli elementi della ricerca”.
“Non possiamo solo aumentare gli studenti senza aumentare i docenti, altrimenti quel docente cambia ruolo e farebbe solo didattica d’esami, senza fare ricerca o terza missione – ha continuato Midiri -. Ci auguriamo possano aumentare gli studenti, ma sarà necessario aumentare le aule e tutto quello che sta attorno al processo educativo. Dobbiamo immaginare una didattica pronta ad essere convertita da un giorno all’altro. Per fortuna il bilancio del nostro Ateneo è solido. Questo permette delle prospettive di investimento utili a rendere la nostra università attrattiva nei confronti della comunità studentesca. Immaginiamo una didattica diversa, che possa anche permettere di seguire le lezioni agli studenti di Paesi esteri. Il corso di laurea potrebbe essere parzialmente a distanza e parzialmente in presenza”.
Anche l’ordinario di Igiene Midiri, come il suo sfidante Vitale, ha nel programma l’internazionalizzazione: “Palermo è al centro di una posizione geografia che, quindi, deve permettere di intercettare il bisogno di cultura dei Paesi dell’Africa, ma deve pensare a ponti con dell’Europa o dell’Est del Mondo”.
Tra gli obiettivi di Midiri c’è quello creare una università più green: “Vorremmo essere un modello per la nostra comunità eliminando completamente la plastica, utilizzare energia pulita, del cibo Bio. Vorremmo instaurare un piano di studi per la sostenibilità. Ci vorrà qualche mese per attuare tutto questo, ma dentro il nostro Ateneo abbiamo le competenze per mettere a regime tutto questo”.
Nel programma di Midiri non manca il coinvolgimento delle quote rosa: “Nei ruoli apicali le donne sono il 30%. Uno dei miei pro retorrati sarà gestito da una donna; sarà destinato allo studio e ai problemi delle pari opportunità delle politiche di genere. Vorremmo anche migliorare l’ambiente che circonda l’università creando spazi a disposizione di tutti gli studenti ma non solo, perché anche il cittadino potrà fare una corsa o attività fisica all’interno della cittadella universitaria”.