Palermo, le regionali e Musumeci: Romano fa "centro" - Live Sicilia

Palermo, le regionali e Musumeci: Romano fa “centro”

Le amministrative, le regionali, gli equilibri. Intervista a tutto campo a Saverio Romano
L'INTERVISTA
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“Candidato a Palermo? Non so se quella di Miccichè è stata una battuta oppure un’ispirazione dal sen fuggita, nel primo caso è un modo di dire fermi tutti, nel secondo va preso seriamente in considerazione”. Saverio Romano, leader di Cantiere Popolare e promotore di una grande coalizione regionale e nazionale di centro il suo fastidio lo esprime chiaramente. In sintesi, il concetto è: non mettetevi in testa di fare fughe in avanti con le candidature perché, qui in Sicilia, il centro è forte, ha grandi numeri e vuole dire la sua.

E mentre il gruppo cosiddetto del “pacchero”, prepara sue le mosse per affrontare – dalla posizione di centro, appunto – un nuovo bipolarismo e si muove consapevole che l’ipotesi di una nuova legge elettorale è ormai tramontata, a Palermo fervono i lavori di preparazione dell’assemblea del 26 luglio “per quanto riguarda Palermo – dichiara Romano – io vedo nomi che si candidano e si auto- candidano. A me piacerebbe sapere, invece, “cosa” faremo per Palermo e non “chi” sarà il prossimo candidato sindaco”.

E sempre nell’ottica di due schieramenti opposti il leader di Cantiere Popolare sottolinea “al momento dire quale sarà il nostro schieramento diventa anche abbastanza facile perché è alternativo all’attuale di centrosinistra con Orlando, che governa col Pd e con Leu. Noi saremo una formazione alternativa a quelli che, ad oggi, si stanno assumendo la responsabilità di governare insieme e, quindi, chi dovesse ritenere, al di là della propria vocazione, di dover cambiare pagina e di presentarsi come alternativa all’amministrazione attuale, ovviamente, non può essere né il Pd, né Orlando, né il Movimento 5 Stelle che è strutturale, anche se dice di non esserlo”.

Manovre a destra

E quali saranno dunque le prossime manovre a destra? Verso quale direzione sta andando la coalizione anche alla Regione e, in futuro, verso le prossime politiche? “Io ripeto sempre che il centro possa dire legittimamente la sua e che sia forte e determinante – con i numeri – per poterlo fare.  Devo essere sincero però, in questo momento sono più appassionato alle cose da fare che a vincere le elezioni. Mi spiego meglio, se vinciamo con una coalizione coesa, che ha un programma elettorale forte e mi riferisco ad esempio alle infrastrutture che mancano, ai servizi carenti e alle tante gestioni fallimentari messe in atto a Palermo, allora verrà naturale anche mettersi insieme e trovare il candidato migliore. Viceversa, se noi partiamo dal presupposto dei nomi, falliremo il nostro obiettivo”.

Il laboratorio

Dunque, sì al via di Palermo come laboratorio siciliano e, perché no, nazionale, per dimostrare che uniti e senza fughe in avanti si vince “il processo che si è innescato in Sicilia con le forze di centro è un processo di stimolo verso i partiti nazionali e regionali che sono più vicini per Dna. E’ chiaro però, che è ancora presto per dire quello che accadrà da qui alle prossime elezioni. E se è abbastanza presto per fare nomi per la città di Palermo, figuriamoci per la Regione”.

Le regionali

Il ragionamento che fa Romano anche per le prossime regionali, in sostanza, è di parlare prima di tutto di programmi e convergenze, al di là dell’annuncio ufficiale di Nello Musumeci “per la Presidenza della Regione noi abbiamo già assicurato lealtà al governo Musumeci e vogliamo che concluda al meglio il suo lavoro. Il giorno 26 luglio, Cantiere Popolare riunirà i propri iscritti proprio per fare un attento esame del programma di governo del 2017, per vedere ciò che è stato realizzato e ciò che non lo è stato e, da quel momento in poi, si comincerà a discutere su quelli che saranno le ulteriori proposte”.

Nello Musumeci

Con Musumeci presidente? “Ritengo che ognuno abbia la libertà di avanzare legittimamente la propria candidatura ma, resta il fatto che anche altri – legittimamente – possano dire la propria. Questo non fa venir meno, da parte nostra, la nostra posizione, cioè quella di portare avanti questa esperienza di governo. Alla fine dell’esperienza tireremo le somme, per capire se è stato un’esperienza apprezzata dai siciliani e dagli elettori e, se così fosse, non avremo nessuna difficoltà ad andare avanti. Certamente non sono in grado di dirlo oggi”.


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