PALERMO – “Stop Dittarura”, la chat su telegram dei No Vax con oltre 40mila iscritti: ecco chi rischia la galera.
Capi codardi e nascosti
Non ci mettono la faccia. I capi sono schermati attraverso un account @admin gestito, a turno, da più persone. Sono italiani, si basano su server che rimbalzano da un luogo all’altro o su sim senza intestazione che si appoggiano a reti internet schermate. Tra loro anche “esperti”, ma non troppo, di informatica.
Non sono proprio dei capi ma dei codardi. Si ripropongono di “fermare la dittatura” dei vaccini, in realtà ne hanno instaurata un’altra, loro, di dittatura: quella online alla quale abboccano decerebrati ed esaltati.
I reati
I capi nascosti ordinano di consegnare numeri di telefono e indirizzi privati dei personaggi da perseguitare, si tratta di medici di primo piano, come Matteo Bassetti, o di esponenti del governo, o ancora giornalisti, come è accaduto anche a LiveSicilia (leggi: IL PIANO CRIMINALE).
I capi che bollano giornalisti e virologi come “schiavi”, utilizzando, in realtà, come “schiavi” proprio gli iscritti alla chat. Molti di loro, a centinaia, stanno eseguendo, senza un account schermato, col proprio nome e cognome, gli “ordini”. “Procurate tutti i numeri di telefono dei medici” e a decine si affrettano a pubblicare numeri riservati. Reati su reati, in concorso. Siamo ben oltre l’associazione per delinquere. Ma c’è di più. I capi codardi ordinano agli “schiavi” della chat, di insultare attraverso mail e messaggi gli “obiettivi”, moltissimi lo fanno bombardando con messaggi pieni di insulti, virologi e testate giornalistiche: altro reato grave.
Rischio arresto
Migliaia di persone stanno concorrendo nella commissione di un elenco infinito di reati. Grazie agli “ordini” dei capi mascherati, che hanno superato, con l’idiozia, i “colleghi” della chat ViVi, cosiddetti “guerrieri” del piffero, i No Vax rischiano di finire in galera. E anche molti, che si sono accostati in buona fede a questa chat e al movimento No Vax, rivendicando “libertà di scelta” e protestando, spesso giustamente, contro alcuni provvedimenti del governo, rischiano di finire “denunciati”, per aver seguito capi “mascherati” in un folle piano criminale. Resta solo una scelta, per gli aderenti: boicottare la chat e tornare a esprimere le proprie opinioni, anche in modo molto critico, in un contesto civile.