PALERMO – Non è rimasto quasi più nulla dell’impianto originale. L’erba ha invaso il campo, i portoni d’accesso e quelli che conducono agli spogliatoi sono per la maggior parte arrugginiti e malconci. Dall’esterno sembra tutto, tranne che il Diamante di Baseball, impianto di Fondo Patti, nel quartiere palermitano di Partanna Mondello, nella settima circoscrizione.
La storia
Una struttura sportiva dalle grandi potenzialità e che nel 1997 è costata circa 14 miliardi delle vecchie lire e nato per ospitare le Universiadi e, quindi, candidarsi per i mondiali di baseball 1998. All’inaugurazione partecipò anche la star americana Liza Minnelli.
Nel 2008, tramite un bando di gara, la struttura viene assegnata alla Zisa Palermo, squadra iscritta all’Uisp (Unione italiana sport per tutti) e che poi rinunciò . Nel 2013 il Diamante di Fondo Patti stava entrando nel giro della Mlb (Major league baseball), il campionato di baseball più tecnico, ricco e famoso, ma nel 2014 venne chiuso per inagibilità. Da allora un nulla di fatto.
Un tempo una struttura all’avanguardia
L’ impianto vanta una tribuna semicoperta da duemila posti, il tabellone segnapunti luminoso, locali per le squadre e il miglior sistema di illuminazione d’Italia dopo quello di Parma.
“Ennesima storia di abbandono”
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere della settima circoscrizione Natale Puma di Forza Italia, che, per anni ha seguito il caso dell’impianto sportivo in stato d’abbandono. “È l’ennesima storia d’abbandono – ha commentato –. A pagarne le spese è sempre la nostra città. Vedendo la cantante statunitense Liza Minnelli, atterrare in elicottero, sembrava a tutti che la storia avrebbe preso una piega diversa. Invece, ormai, del Diamante, intitolato a Joe Di Maggio e costato, nel 1997, ben 14 miliardi di lire, non ne resta che un cumulo di macerie in stato d’abbandono. Ormai – continua Puma – quest’amministrazione è al tramonto e non penso che dedicherà le giuste attenzioni al caso. Confido molto nella prossima consiliatura, sperando che si possa riportare questo gioiello al suo originario splendore. Ciò consentirebbe a Palermo di avere il giusto posto in Europa per quanto riguarda l’edilizia sportiva. Ad oggi, tutto è ancora fermo a causa della mancata disponibilità economica del Comune. L’ unica alternativa – ha concluso il consigliere con un monito – sarebbe l’affidamento a privati ma anche questo iter sembrerebbe ancora non volersi concretizzare”.