PALERMO – Un danno erariale da 828 mila euro viene contestato ai vertici, ex ed attuali, di Sicilia digitale spa (ex Sicilia e-servizi), società partecipata della Regione siciliana.
La Procura regionale della Corte dei conti ha citato in giudizio l’ex amministratore unico Antonio Ingroia, il direttore generale Dario Colombo e gli ex amministratori Dario Corona e Massimo Dell’Utri. L’ex magistrato e oggi avvocato Ingroia un anno fa è stato condannato a un anno e 10 mesi in sede penale per peculato. La Cassazione, invece, ha annullato per un difetto di giurisdizione la sentenza della Corte dei conti sul presunto danno erariale contestato ad Ingroia, assieme all’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, ex assessori e burocrati regionali che avrebbero dovuto complessivamente risarcire 1,3 milioni di euro.
La nuova inchiesta ha due filoni: i compensi pagati al direttore generale Colombo e i costi delle sue trasferte visto che vive a Viagrande, in provincia di Catania, ma viene a lavorare a Palermo.
Nel 2014 Antonio Ingroia, allora amministratore unico, ha sospeso il pagamento delle eccedenze degli stipendi come previsto dalla legge regionale e Colombo ha fatto ricorso al Tribunale del lavoro di Catania. La partita si è chiusa con una conciliazione che ha previsto un compenso di 100 mila euro all’anno. Solo che, ed è la contestazione della Procura contabile, lo stipendio è rimasto uguale in virtù di alcuni assegni ad personam. Secondo i pm contabili, si sarebbe trattato di una conciliazione irragionevole e lesiva per la società.
L’altro tema riguarda le spese di trasferta. Colombo si sposta dalla provincia di Catania a Palermo e dunque spende soldi per carburante, vitto e alloggio che gli vengono rimborsati alla presentazione della nota spese.
Il danno erariale complessivo contestato con la citazione a giudizio riguarda 778 mila euro di stipendi e 49 mila euro di spese.
Le persone citate in giudizio sono state prima invitate a presentare documenti e memorie difensive in cui hanno sostenuto la legittimità e correttezza del loro operato. Non hanno, però, convinto la Procura guidata da Gianluca Albo.
Ecco come viene ripartito il presunto danno erariale: Ingroia 311 mila euro, Corona, 181 mila, Dell’Utri 129 mila, Colombo 205 mila euro.
L’indagine contabile si inserisce in un contesto di conti in rosso. La società in house che si occupa della gestione dei servizi informatici e telematici per conto della Regione (a cominciare dalla compilazione delle buste paga dei dipendenti regionali), è sull’orlo del fallimento.
Nei giorni scorsi Fim Cisl Palermo-Trapani, Uilm e UilTemp Palermo hanno proclamato uno sciopero a oltranza mettendo a rischio così il pagamento degli stipendi e varie operazioni sul bilancio della Regione. Temono che i 100 dipendenti possano perdere il lavoro.