PALERMO – Ottantottomila euro: ecco quanto è costato l’ultimo Capodanno di Palermo. La cifra è contenuta nella determina dirigenziale che ha affidato al Palab il concerto della notte di San Silvestro, pubblicata ieri all’albo pretorio dopo settimane di polemiche. La serata di fine anno, infatti, compresa all’interno del programma di manifestazioni “Palermo 2013” aveva scatenato da subito le rimostranze degli esclusi e sollevato un polverone sia in consiglio comunale, ad opera di Fabrizio Ferrara di Ora Palermo, che fuori con i comunicati stampa della “Nuova tutela del cittadino”.
Contestazioni che vanno dalla mancata presenza del progetto nell’elenco di quelli approvati da Palazzo delle Aquile all’attivazione di alcuni account internet della Sispi a non dipendenti comunali, che erano anche i rappresentanti delle associazioni che presentavano i bandi (come Tiziano Di Cara, Giuseppe Romano, Ruggero Di Maggio, Ivan Tagliavia, Vincenzo Macaluso e Emanuele Noto), passando per una mail inviata dall’associazione Palab agli artisti coinvolti due giorni prima dell’apertura delle buste. Mail nella quale venivano fissate le prove e illustrato il programma dettagliato della serata.
“I progetti sono stati valutati da una commissione con sede ai cantieri culturali della Zisa – dice Angelo Di Girolamo, presidente della ‘Nuova tutela del cittadino’ – presieduta dallo stesso Tranchina, il che ci porta a pensare a un coinvolgimento delle stesse persone che hanno partecipato al Festino. Gli account della Sispi ne attestano la presenza fin dal mese di novembre e il Palab, pur essendo tra i vincitori, non appare nella graduatoria pubblicata dal Comune”.
Accuse che Tiziano Di Cara, del Palab, respinge al mittente. “Nella mail è chiaramente specificato – dice Di Cara – che speravamo di vincere il bando, non che ne eravamo sicuri, e ho decine di mail inviate agli artisti in cui scrivo e ribadisco che speriamo di vincere il bando, così come scriverebbe qualunque partecipante. Il programma era dettagliato perché è così che si prepara un progetto, specie se bisogna convincere artisti di caratura nazionale e tutto va organizzato nei minimi dettagli e ovviamente in anticipo rispetto alla scadenza”. E sui costi precisa: “Sono tutti documentati e a disposizione di chiunque, serviranno per pagare i nostri artisti, le relative imposte per lo spettacolo e tutta la macchina organizzativa e di produzione, nessun mistero. Per quanto riguarda gli account Sispi, si trattava di una semplice password per la connessione wifi internet che niente a che vedere con le reti del comune , fra l’altro non l’ho mai usata: ci furono fornite solo perché avevamo collaborato all’organizzazione del Festino. Il Comune ha predisposto due determinazioni separate, scorporando il Capodanno e il primo gennaio, poiché prima della conferma, il 5 dicembre, il Comune ci ha chiesto un ulteriore dettaglio dei costi e la decurtazione di alcuni costi, quindi abbiamo avuto la conferma definitiva il 10 dicembre”.
Ma qualche polemica l’ha suscitata anche l’utilizzo dei Cantieri della Zisa per le prove. “Quello è uno spazio che viene normalmente concesso a chi ne fa richiesta – continua Di Cara – avevamo bisogno di uno spazio adeguato per le prove, tutto qui. E non abbiamo mai preso parte alle valutazioni, che peraltro si svolgevano a Palazzo Ziino. Ai Cantieri c’erano solo gli uffici operativi”.
“Ad oggi non c’è traccia della relazione degli uffici annunciata da Orlando a inizio gennaio – dice Ferrara – Forse il nostro primo cittadino preferisce non riferire alla città come si siano realmente svolti i fatti e accertare eventuali responsabilità. L’amministrazione comunichi chi ha organizzato la serata e, ancor prima, perchè l’assessorato alla Cultura ha chiesto alla Sispi di rilasciare ad estranei all’amministrazione le password per l’accesso ai portali comunali”.