Non si arresta l’ondata di sbarchi a Lampedusa, dove si trovano ancora oltre 4 mila immigrati nonostante i trasferimenti in nave e con un ponte aereo. In nottata un altro centinaio di profughi è approdato sull’isola: un barcone con un numero complessivo di 70 persone è stato soccorso dalle motovedette della Guardia di Finanza; altri 22 extracomunitari sono stati invece bloccati a terra subito dopo lo sbarco.
Nelle ultime 24 ore sono circa 400 gli arrivi che per la prima volta negli ultimi giorni sono stati in numero inferiore rispetto alle partenze. A mezzanotte è infatti partita da Lampedusa la nave militare San Marco diretta nel porto di Taranto, con circa 500 migranti che dovrebbero essere trasferiti in una tendopoli allestita a Manduria. Sempre in nottata è approdata sull’isola una nave cisterna con 4 mila metri cubi d’acqua che dovrebbero servire per tamponare l’emergenza legata alla carenza idrica sull’isola. Per domani è invece previsto l’arrivo di una nave passeggeri in grado di imbarcare circa mille persone. Sempre domani il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, sarà a Lampedusa insieme ad alcuni assessori della sua giunta.
E’ monitorato dalla Guardia Costiera il barcone partito due giorni fa dalla Libia con 350 migranti, tra cui 200 donne, che ieri sera aveva lanciato l’Sos con una telefonata a Don Mose’ Zerai, presidente dell’agenzia Habeshia che si occupa di assistenza a rifugiati e richiedenti asilo. I profughi avevano segnalato di avere il motore in avaria e di imbarcare acqua, dopo essere stati soccorsi da una unità della Nato impegnata nelle operazioni legate alla missione ”Odissey Dawn”.
Secondo quanto riferito dagli immigrati l’equipaggio della nave, battente bandiera canadese, li avrebbe abbandonati dopo il loro rifiuto a essere trasferiti in Tunisia. Una versione smentita dal Comando Marittimo Nato di Napoli (Allied Maritime Command Naples). ”La nave della Nato – ha detto all’Ansa un portavoce del Comando marittimo – ha soccorso una imbarcazione con il motore in avaria. A bordo c’erano circa 150 persone. Il personale della nave Nato è salito a bordo dell’ imbarcazione per due volte per accertare l’ eventuale presenza di persone in pericolo di vita o di emergenze sanitarie. A bordo è stato constatato che non vi era nessuna emergenza. Il motore dell’ imbarcazione è stato rimesso in funzione e l’ imbarcazione rifornita di benzina. E’ stato anche accertato che a bordo vi erano viveri sufficienti per proseguire la navigazione”.
Il barcone, secondo le coordinate rilevate dalla Guardia Costiera, si trova in questo momento a circa 100 miglia da Lampedusa e a 80 dalle coste libiche, al limite delle acque Sar (ricerca e soccorso ndr) di competenza maltese, e sta navigando molto lentamente.
Intanto il sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, non ha ancora deciso se chiudere le scuole per disinfestazione come chiesto ieri da un gruppo di donne che ha manifestato davanti al municipio e preoccupate per i propri figli. ”Lunedì sicuramente le lezioni saranno regolari – dice De Rubeis – vedremo nei giorni seguenti”. Secondo Pietro Bertolo, responsabile per l’emergenza sanitaria nell’isola, ”non c’e’ alcun allarme igienico-sanitario”. Nelle scuole sono stati trovati insetti e scarafaggi e il gruppo di donne che ha manifestato chiede la disinfestazione delle strutture.
Nel primo pomeriggio, sbarco di migranti in diretta a Lampedusa per il vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, e l’assessore regionale al Territorio, Gianmaria Sparma, che coordina l’ufficio della Regione siciliana sull’isola. Mentre Angelilli e Sparma erano nella banchina del porto e’ giunto un barcone con 83 migranti.
Una donna che si trova sul barcone con centinaia di profughi provenienti dalla Libia in navigazione nel Mediterraneo verso Lampedusa, avrebbe partorito a bordo. La notizia, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, sarebbe stata data dagli stessi immigrati, con un satellitare a padre Mose’ Zerai, il presidente dell’agenzia Habeshia, che si occupa di assistenza a rifugiati e richiedenti asilo. Sul barcone ci sarebbero anche diversi bambini, alcuni dei quali molto piccoli.
La donna, intanto, è stata ricoverata a Palermo, nel reparto di Ostetricia-ginecologia degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. “La paziente Alemu Fekerte, etiope di 26 anni, gode di ottima salute – dice Roberto Perricone, medico di turno del reparto -. L’ho visitata stamani e considerate le condizioni critiche di viaggio e del parto, la paziente sta bene. E’ soltanto molto stanca e ieri era leggermente disidratata”.
Il bambino, ricoverato nel reparto di Neonatologia degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, pesa 2.820 kg “sta bene e sarà sottoposto ai controlli sanitari di rito”. Linda Pasta, della direzione medica di presidio, assicura, intanto che “sono state attivate tutte le procedure previste dal diritto internazionale a difesa della paziente”.