Siglato l’accordo per la “buona formazione”. Un accordo che ha visto oggi sedersi attorno a un tavolo Regione e sindacati per sciogliere il nodo della Formazione in Sicilia. “Quella di oggi rappresenta una svolta importante nel settore della formazione professionale in Sicilia – ha detto l’assessore Mario Centorrino – Un grosso passo avanti verso la definitiva riforma del settore”.
Ecco i punti discussi in giornata e sottoscritti da Regione, Cgil, Cisl e rappresentanti di categoria.
Blocco delle assunzioni e parametro unico
Intanto vengono confermati, nel documento, il blocco delle assunzioni e il parametro unico sulle ore di lezione. Su questo tema si sono assai lamentati alcuni presidenti di enti. I più grossi, soprattutto. L’accordo, poi, delinea i requisiti per accedere al Prof. In pratica, viene prevista la revoca dell’accreditamento per gli enti che non siano in grado di produrre il Durc, non abbiano accantonato il Tfr e non osservino il contratto nazionale sulla Formazione.
Fondo di garanzia e albo unico
L’articolo 3 dell’accordo prevede che il governo prepari un ddl con richiesta di corsia preferenziale all’Ars per raggiungere, tra gli altri, questi obiettivi: incremento della dotazione del Fondo di garanzia, l’istituzione di un albo unico ad esaurimento nel quale verranno iscritti tutti i dipendenti degli enti assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre del 2008, la creazione di un fondo di incentivazione per i lavoratori dimissionari o in mobilità.
La mobilità
Un passo fondamentale e al centro delle discussioni è quello che riguarda il riassorbimento dei lavoratori messi in mobilità. L’accodo prevede, infatti, interventi per fare in modo che i lavoratori in mobilità possano occupare i posti lasciati vuoti dai dimissionari. I lavoratori che, invece, saranno in esubero saranno impegnati in attività di riqualificazione, mentre per le nuove assunzioni gli enti dovranno comunque utilizzare i soggetti dell’albo unico.
Gli accreditamenti
Tra i nuovi requisiti obbligatori per l’accreditamento viene inserita la prassi dell’invio mensile delle quietanze per le spettanze del personale. Insomma, basta ritardi nel pagamento degli stipendi. La chiusura delle rendicontazioni, poi, dovrà essere richiesta non oltre l’avvio del successivo Piano formativo. Piano che in alcuni casi (a seconda del tipo di formazione) potrà essere triennale. Ogni piano sarò stilato dopo incontri tra amministrazione e sindacati. La Regione, insomma, fornirà dati e linee sui bisogni formativi in Sicilia e sulla dispersione scolastica.
Il finanziamento del Piano
Per l’anno in corso si farà riferimento a risorse regionali (in misura non inferiore al 70%), a risorse europee (facendo ricorso al Fondo sociale europeo) e a risorse nazionali soprattutto per quanto riguarda gli strumenti di incentivazione all’esodo e alla riqualificazione.
(Nella foto l’assessore Centorrino)