“Siamo certi che la VI Commissione faccia proprie le nostre motivazioni non accettando deroghe alla legalità ma applicando esclusivamente le leggi vigenti, altrimenti saremo costretti ad indire una manifestazione di protesta a Palermo, incatenandoci sine die davanti ai Palazzi del Governo sino al ritiro del DECRETO VERGOGNA, che convenziona gli ambulatori delle case di cura”. L’auspicio, firmato dai Sindacati degli Specialisti Accreditati Esterni, occupa la parte finale di un avviso a pagamento, pubblicato oggi nell’edizione siciliana del quotidiano ‘La Repubblica’, allo scopo di convocare i convenzionati esterni per martedi 17, ore 10 in VI Commissione Sanità.
In un’alternanza di caratteri neri e rossi, l’avviso fa brevemente il punto sulle “CONTRADDIZIONI DELLA SANITA’ SICILIANA”, come si evince dal titolo, e lo fa partendo proprio dal numero degli specialisti accreditati in Sicilia: 1.700, il più alto numero in Italia ma capillari sul territorio proprio per la caratteristica orografica della Sicilia, con il più alto numero di comuni, nonostante l’impegno di spesa risulti essere il più basso d’Italia e cioè circa l’8%.
Si passa poi ad una valutazione insufficiente dei Pronto Soccorso, con attese che sfiorano persino le 8 ore, e la stessa severità investe la Programmazione dell’Assessorato alla Sanità. L’emanazione del già citato decreto 752, appellato come “Decreto Vergogna”, convenzionerebbe gli ambulatori delle case di cura, calpestando la Legge 5 ed il DA 890, l’accusa, aperta, diretta, è quella di una volontà occulta di assicurare alle cliniche private, non una continuità assistenziale, ma piuttosto una “malcelata” continuità economica. I sindacati degli specialisti esterni, valutano infatti, che un paziente con diabete scompensato o con scompenso cardiaco, viene inviato alla clinica privata dal medico del territorio che lo ha in cura da anni, comprovando pertanto che la continuità assistenziale è di esclusiva competenza del medico del territorio e non certo del medico della clinica privata, in quanto questi conosce il paziente solo per 6 giorni di ricovero. Il rischio – secondo l’accusa -è che questo sistema faccia aumentare a dismisura i ricoveri indotti che moltiplicheranno i DRG delle cliniche private creando “uno splendido circolo vizioso”. Per ulteriori informazioni è indicato un numero verde: 800-021012