Ha raccontato di essere stata costretta, per oltre un anno, dal cognato ad avere rapporti sessuali: accuse inventate, secondo i giudici della quinta sezione del tribunale che hanno assolto dal reato di violenza sessuale l’imputato, Vincenzo Trapani, 26 anni. Sulla base delle rivelazioni della presunta vittima, una ragazza che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, il pm aveva chiesto la condanna del giovane a sei anni e mezzo di carcere. I fatti sono del 2006. La ragazza, scoperta dalla mamma a parlare al cellulare in bagno, aveva preteso delle spiegazioni e l’adolescente aveva ammesso di essere al telefono col convivente della sorella con cui da tempo aveva una relazione. Quel rapporto, però, lei l’avrebbe subito perché l’imputato l’avrebbe costretta con pesanti minacce. La rivelazione, oltre a far cessare la storia tra la sorella e l’uomo, ha portato a giudizio Trapani che si è sempre difeso sostenendo che la relazione con la sedicenne era consensuale. Tesi evidentemente accolta dai giudici.
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