Se ne parla già da una settimana, forse fin troppo. Mangia contro Sannino, l’allievo contro il maestro. La verità è che i due si stimano, hanno lavorato nello stesso club, ma godono di un rapporto normale, un rapporto professionale e basta.
“Era un rapporto molto professionale – ha detto Mangia in conferenza stampa alla vigilia di Palermo-Siena – non ci siamo frequentati fuori dal campo. Il punto d’unione era Sogliano, che era in quel caso l’ago della bilancia. Se litigheremo di nuovo? Questa settimana abbiamo parlato troppo (ride, ndr). Quando ci sono problemi tra persone è perché non ci si parla. Se si mettono in mezzo terze persone si rischia anche di non capirsi. Sicuramente domani ci sarà da divertirsi in panchina. Quanto può influire la nostra conoscenza sul match? Non lo so, anche perché non so quanto sia vero il fatto che ci “conosciamo” così bene. Per la partita di domani, penserò a qualche variante in più rispetto al solito, ma alla fine prevarrà il fatto di avere una identità di squadra ben precisa”.
Siena più tosto del Milan, è stato questo il messaggio lanciato da Zamparini; ecco l’analisi di Mangia: “Sarà importante perché è la prossima partita che ci tocca. Non dobbiamo fare dei conti, perché altrimenti si rischia di sbagliare. Per me quella contro il Siena è la partita più importante perché, come dicevo, è la prima in ordine cronologico”. Si parla di formazione, precisamente di Josip Ilicic: “Lui, insieme agli altri, ha voglia di giocare. Per un allenatore non è facile fare delle scelte, ma tutti i miei giocatori questa settimana mi hanno dato segnali molto importanti. Se Ilicic giocherà? Vedremo domani. Lui paragonabile a Ibrahimovic? Si, la “c” finale è uguale…. Sta lavorando bene come tutti suoi compagni. Non credo che quella di domani sarà una partita che si risolverà nei primi minuti. Saranno determinanti anche i giocatori che entreranno a partita in corso”.
Mangia annuncia che Miccoli sarà titolare, probabilmente al fianco di Hernandez, tutto confermato in difesa e anche a centrocampo. Mangia in sala stampa fa anche un passo indietro e parla dei suoi primi giorni in rosanero: “Se quando mi hanno proposto di essere allenatore del Palermo avessi iniziato a “pensare”, sarebbe stato un problema. Io me la sto giocando. Vado a braccio e d’istinto. Sono fatto così: ho già parlato ai ragazzi. L’importante è non contraddirsi perché i giocatori hanno grande memoria. Se dovessero vedere un cambiamento, sarebbe un problema tornare indietro”.
Infine un riferimento alle parole di Zamparini: “Il presidente ha detto tante cose giuste. Paragone con Wenger? Lasciamo stare… (sorride, ndr). Io sono stato messo nelle condizioni di lavorare al meglio, e questo è merito di tutti: dal presidente al resto dei componenti della società, passando per Sogliano. Io inesperto? E’ vero, ho solo quattro panchine in serie A. Alleno senza pregiudizi perché sono fatto così. Bisogna sempre predicare in un modo e razzolare nello stesso. Nessun giocatore con me scenderà in campo per diritto divino”.