PALERMO – La gestione dell’emergenza segna un arretramento della capacità del servizio pubblico di assistere i cittadini e così l’Asael, Associazione siciliana degli amministratori degli enti locali scrive al presidente della Regione Nello Musumeci e agli assessori della Sanità, Razza, e degli Enti locali, Zambuto, per segnalarlo. “I sindaci sono in prima linea ma sono impotenti, ai soggetti positivi viene chiesto di recarsi presso presidi lontani – afferma il presidente dell’Asael Matteo Cocchiara che aggiunge – la pandemia è stata gestita con il respiro corto: la riforma della sanità per una vera territorializzazione dei presidi non è più rinviabile”.
Il tema della competenza sanitaria dei sindaci è all’ordine del giorno, in questi giorni i primi cittadini hanno combattuto la battaglia per il rinvio dell’apertura delle scuole. Se in un primo momento i sindaci erano stati in prima linea adesso denuncia l’Asael questi sono spesso relegati al compito di “semplici spettatori” nella gestione dei bisogni sanitari dei propri cittadini amministrati, oltre a ritrovarsi in uno stato di disagio dovuto alle difficoltà riscontrate nel sistema di trasmissione dei dati del tracciamento dei “soggetti positivi ed in quarantena”. Per questo “appare assolutamente urgente – scrive Matteo Cocchiara – mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori istituzionali per ridisegnare con ogni urgenza la sanità territoriale con un nuovo ruolo da riconoscere anche ai sindaci”.
I punti critici segnalati da Cocchiara sono tanti: la questione dello smaltimento dei rifiuti da parte dei positivi, la carenza di medici nel servizio di “guardia medica”, una “medicina di base che spesso, e non per colpe degli operatori sanitari, oggi non è messa nella condizioni di esercitare appieno il proprio ruolo sostanziale nell’assistenza sanitaria agli utenti”. Per l’Asael inoltre è “inaccettabile che si chieda ai positivi al Covid-19 e posti “in isolamento”, di recarsi con i propri mezzi e personalmente ai centri Usca”. Infine l’associazione chiede una assistenza sanitaria al sistema scolastico locale e l’ottimizzazione del servizio di “vaccinazione”.
In quest’ultimo senso l’associazione propone, come già fatto lo scorso anno, che i vaccini arrivino nei Comuni consentendo la collaborazione da parte delle amministrazioni locali.
Poi la proposta per la soluzione dei problemi. “È auspicabile – scrive il presidente dell’Asael – che l’Assessorato alla Salute compia ogni sforzo per realizzare velocemente un programma d’interventi miranti ad una non più rinviabile ‘territorializzazione della sanità’, oggi purtroppo carente, con un decentramento dei vari servizi sanitari eliminando l’accentramento delle procedure in capo alle sedi distrettuali per far sentire – conclude Cocchiara – i governi locali più vicini al cittadino nel soddisfacimento dei propri bisogni”.