CATANIA – Un pluricampione di motocross, un motociclista leggendario, un uomo generoso: sono le definizioni che appaiono più spesso nel ricordo che la rete sta tributando al pilota catanese Vincenzo Lombardo, 52 anni, morto ieri durante una sessione di allenamento. Lombardo era uno specialista delle due ruote su strade sterrate.
Il pilota
Lombardo era un asso del fuoristrada in tutte le sue declinazioni, dall’enduro al motocross, di cui era diventato uno dei grandi maestri nazionali. Campione di Supermarecross, di cui dagli anni 90 ha accumulato ben 14 titoli, Lombardo aveva poi vinto un titolo junior e uno major di enduro. Negli ultimi tempi il pilota aveva abbracciato il Motocross Epoca, diventando campione italiano nella classe 250 D2.
Oltre all’attività agonistica, che lo vedeva impegnato sui campi di tutta la penisola nel corso dell’anno, Lombardo era pilota collaudatore della Pirelli, e ha aiutato campioni internazionali come Tony Cairoli, Tim Gajser e Jeffrey Herlings nelle loro competizioni.
Il ricordo
In rete si affollano i messaggi per ricordare Lombardo, lo sportivo e l’uomo. La pagina dei Vikinghi dell’Etna, motoclub di cui Lombardo era membro, è listata a lutto da questa mattina, mentre FxAction, promoter sportivo, apre la propria pagina con un messaggio che ricorda il pilota siciliano come “una leggenda del fuoristrada in Sicilia, uno di quelli che sapeva andare forte con qualsiasi mezzo”.
La pagina di news su enduro e motocross Il Tassello parla di Lombardo come “un’icona del fuoristrada siciliano” e scrive del suo entusiasmo e della “meravigliosa leggerezza con cui ha portato il nome della Sicilia in alto per oltre 30 anni, facendo così innamorare tanti giovani isolani alle ruote artigliate”.
Un commovente ricordo di Lombardo è stato scritto da Andrea Perfetti, della rivista Moto.it, che ricorda così il pilota catanese sulla sua pagina Facebook: “Una classe innata, un fisico forte, tanto talento e altrettanto allenamento. Ma l’umiltà e la gentilezza erano rimaste intatte. Quando lo conobbi a Giarre, nella sua amata Sicilia, mi osservò con sguardo severo. Come a capire se potesse fidarsi di quel milanese che scriveva di moto. Per me Enzo era la leggenda del Supermarecross, un campione a cui dare del lei. Negli anni crebbe la confidenza e scoprii un uomo solare, sempre sorridente, pronto alla battuta e a farsi in quattro per metterti a tuo agio. Anche quando nella sabbia tu arrancavi e lui volava, come sempre. Ma senza mai fartelo pesare. Un Amico, che lascia oggi un vuoto incolmabile in tutti noi”.