Carol Maltesi, la ventiseienne uccisa e fatta a pezzi a Brescia, era conosciuta nel mondo dell’hard con lo pseudonimo di Charlotte Angie. Si era avvicinata a quell’universo per la crisi del lockdown. La sua identità, dopo il macabro ritrovamento, è stata resa possibile da alcuni tatuaggi. C’è il fermo di un uomo arrestato che ha confessato. Secondo la cronaca, aveva avuto una relazione con la ragazza.
La vittima – racconta il ‘Corriere della Sera’ – “Aveva avuto un figlio giovanissima, all’età di 20 anni. Dopo la nascita del figlio, aveva cominciato a lavorare come commessa. Fino al 2021 era stata impiegata in un negozio milanese di profumi”. Poi, con il Covid e relative difficoltà, l’avvicinamento al mondo dell’hard.
Carol era una ragazza consapevole del suo tempo e delle sfide da affrontare. Aveva realizzato e postato su Instagram un video in parlava di violenza sulle donne: “Si parla sempre di violenza fisica, ma è importante ricordare anche quella psicologica. Soprattutto manca rispetto tra noi donne e anche questa è violenza. Me ne sono accorta quando sono diventata mamma e tutti sono pronti a giudicarti”.