Il gup del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, accogliendo la richiesta avanzata dal sostituto procuratore Paola Vetro, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Luigi La Lomia, 75enne pensionato di Canicattì, accusato dell’omicidio del consuocero – Mario Vincenzo Lauricella, meccanico 60enne – e del tentato omicidio della futura nuora, Clara Lauricella. La prima udienza del processo si celebrerà il prossimo 10 giugno davanti i giudici della prima sezione della Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Alfonso Malato. Le accuse nei confronti di La Lomia, difeso dall’avvocato Calogero Meli, sono omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, tentato omicidio e minacce.
La dinamica dell’omicidio
Alla base della drammatica vicenda, secondo quanto ipotizzato adesso dall’accusa, un matrimonio programmato e mai digerito tra il figlio di La Lomia e la figlia della vittima. Il 30 maggio 2021, a margine dell’ennesima violenta discussione, la situazione degenerò: La Lomia prima prese a bastonate il consuocero e, dopo essere salito a bordo del suo Fiat Doblò, lo investì schiacciandolo contro il muro del magazzino. Mario Vincenzo Lauricella in quell’occasione, prima di essere travolto dal mezzo pesante, riuscì a salvare la figlia spingendola fuori dalla traiettoria del veicolo. Il meccanico morì all’ospedale di Messina dopo un mese di agonia.
Il matrimonio programmato
La vicenda, come ricostruito nel provvedimento, parte da lontano e precisamente dal giorno in cui si è programmato il matrimonio tra il figlio di La Lomia e la figlia della vittima. Da quel momento sarebbe cominciato un vero incubo per la famiglia con minacce e insulti sempre più frequenti e che hanno trovato l’incredibile epilogo il 30 maggio dello scorso anno. La Lomia fu arrestato qualche giorno più tardi dai poliziotti del commissariato di Canicattì agli ordini del dirigente Francesco Sammarino.