PALERMO – Il comportamento del chirurgo di turno non costituisce reato. Il medico Alessandro Faraone non è responsabile dell’omicidio colposo di un anziano agente assicurativo.
La vittima, Francesco Paolo Milazzo, era caduto nel bagno di casa. I familiari lo accompagnarono all’ospedale Ingrassia di corso Calatafimi, a Palermo.
L’assicuratore aveva forti dolori al petto. Una radiografia fece emergere la frattura al costato ed un trauma contusivo alla spalla destra. Fu dimesso con una prognosi di 25 giorni.
Tornato a casa, dopo due giorni, il quadro clinico peggiorò. Milazzo non riusciva a respirare. Tornò in ospedale, fu ricoverato e sottoposto ad intervento chirurgico. Morì sotto i ferri. Aveva ormai un polmone perforato con notevole versamento emorragico.
Secondo l’accusa, un’analisi più approfondita con degli esami tempestivi avrebbe potuto evitare il peggio. Il legale di Faraone, l’avvocato Paolo Grillo, ha ripercorso passo dopo passo l’operato del medico che era di turno quella notte. Lo avevano richiamato in servizio per affrontare l’emergenza. Avrebbe fatto tutto ciò che poteva per salvare il paziente.
Il giudice per l’udienza preliminare Fabrizio Molinari lo ha assolto.