Stasera tornerà ad essere un uomo libero. Il ne bis in idem spalanca le porte del carcere per Benedetto Calamusa, l’uomo che ospitò il capomafia Mimmo Raccuglia.
I giudici d’appello hanno stabilito che Calamusa, difeso dagli avvocati Roberto Tricoli e Francesco Lauria, è già stato processato e condannato per gli stessi fatti. E, dunque, hanno ribaltato la sentenza con cui il Tribunale gli aveva inflitto nove anni e mezzo per mafia. Una condanna, oggi annullata, molto più pesante dei tre anni che Calamusa ha finito di scontare per favoreggiamento aggravato.
Era sua la casa di Calatafimi dove il padrino di Altofonte trascorse l’ultimo periodo di latitanza prima di essere arrestato, il 15 novembre del 200,9 dalla sezione Catturandi della Squadra mobile di Palermo. Anche la moglie di Calamusa, Antonina Soresi, ha scontato tre anni per favoreggiamento.