CATANIA. Costringe un’extracomunitaria, che è in compagnia della figlia quindicenne, a fermarsi in mezzo alla strada a Trecastagni. Poi si abbassa i pantaloni e inizia a compiere atti di autoerotismo, facendo sì che anche la ragazzina assista alla scena, prima che intervengano i carabinieri denunciandolo a piede libero, dopo aver raccolto la testimonianza delle ragazze. È avvenuto nel maggio di due anni fa e per l’uomo, un quarantenne catanese, è stato chiesto il rinvio a giudizio con la doppia accusa di violenza privata e atti osceni in luogo pubblico.
L’udienza preliminare entrerà nel vivo a gennaio. A esercitare l’azione penale è stato il sostituto procuratore di Catania Irene Frudà, a seguito delle due informative dei carabinieri della cittadina pedemontana. Secondo quanto ricostruito nella richiesta di rinvio a giudizio, l’uomo, a bordo della sua city car, avrebbe costretto le giovani a fermarsi, poi si sarebbe “mostrato alle stesse con i pantaloni abbassati, esibendo gli organi genitali e toccandosi, così facendo assistere alla condotta una minore”.
L’imputato è difeso dall’avvocato Antonio Impellizzeri del foro di Enna. E fonti di difesa, nel respingere ogni accusa, evidenziano che a gennaio, in aula, sarà chiesto il “non luogo a procedere” alla luce di quanto è emerso in questi mesi, ovvero il rinvenimento di immagini delle videocamere della zona, a Trecastagni, che, stando sempre alle stesse fonti, smentirebbero l’assunto dell’accusa, escludendo categoricamente le condotte attribuite all’imputato. Ad ogni modo per ora l’appuntamento è fissato per gennaio dinanzi a un gup di Catania.