Nel borgo marinaro di Marzamemi, in provincia di Siracusa, set di Sud di Gabriele Salvatores, si è tenuta da martedì 22 a domenica 27 luglio l’ottava edizione del Festival Internazionale del cinema di Frontiera.
La manifestazione, ideata e diretta da Nello Correale, coadiuvato dallo storico del cinema Sebastiano Gesù, ha visto al suo interno due diversi concorsi: quello internazionale di anteprime, retrospettive e rassegne e quello di cortometraggi e documentari. Nella prima categoria hanno partecipato film provenienti dall’Italia, dal Libano, dal Messico, dal Brasile, da Israele, dalla Russia. nella seconda categoria ben trenta corti hanno messo in luce le capacità di altrettanti giovani aspiranti registi.
Vincitore per la prima categoria il film di Sandro Baldoni, Italian dream, con Ivano Marescotti e Teco Celio. Un’opera in cui il protagonista Antonio vive un’esperienza del tutto particolare fra realtà e sogno. Menzione speciale per il film libanese Sotto le bombe di Philippe Aractingi. Il lungometraggio, con al centro il conflitto recente tra Israele e gli Hezbollah libanesi, è stato girato in digitale. Aractingi riesce a restituire con rara efficacia l’orrore della guerra rappresentando luoghi e personaggi con intenso realismo.
Fra i corti in concorso il primo premio è andato a I protagonisti di Sigfrido Giammona che affronta in poco più di otto minuti la contestazione politica degli anni ’70 in Sicilia, la lotta sociale, gli ideali e la realtà delle emittenti radiofoniche indipendenti
L’importanza del legame fra il cinema d’autore e la musica è stato testimoniato da numerosi artisti presenti alla manifestazione alla quale ha partecipato Carmen Consoli. La cantautrice catanese si è esibita nella piazza principale della città natale di Vitaliano Brancati cantando successi come Maria Catena e Signor Tentenna.
Omaggio a Fabrizio Bentivoglio che ha presentato al Festival Lascia perdere Johnny, commedia musicale da lui diretta ed interpretata con Antimo Merolillo nel ruolo di Faustino Ciaramella, un giovane a cui piace suonare la chitarra a cui l’impresario, sulla scena Ernesto Mahieux, offre una grande opportunità.
Il ritratto d’artista è stato dedicato ad Abel Ferrara e a Daniel Burman, grandi registi contemporanei, impegnati il primo nella rappresentazione di storie della malavita newyorkese, il secondo nella descrizione della comunità ebraica in Argentina. Di Ferrara sono stati proiettati alcuni film fra i quali King of New York del 1990, film che ottenne un ottimo successo di pubblico e critica, dando al regista fama e notorietà in Europa, Blackout del 1997, ‘R Xmas del 2001, mentre di Burman ben quattro film fra cui El Abrazo partido del 2004, Family law del 2004.
In conclusione un omaggio postumo a Dino Risi, scomparso lo scorso 9 giugno. Del maestro della commedia all’italiana è stato proiettato I mostri, celeberrima opera del 1963.
Un cinema quello proposto a Marzamemi che guarda lontano, punto di incontro di culture diverse non solo idealmente ma anche geograficamente: non bisogna dimenticare che il sito siciliano è stato sempre crocevia di popoli diversi nella lingua, nella letteratura, nell’arte.
Angela Allegria