Lo scorso 24 febbraio, a Roma, si è tenuto in importantissimo convegno
per celebrare i 50 anni dall’introduzione in Italia dell’IVA, entrata in vigore
il 1^ gennaio 1973.
Erano presenti tutte le massime Autorità fiscali del nostro Paese, ossia il
Vice Ministero, Maurizio Leo, il Direttore Generale del Dipartimento delle
Finanze del MEF, Giovanni Spalletta, il Direttore dell’Agenzia delle
Entrate, Ernesto Ruffini, il Comandante Generale della Guardia di Finanze,
Giuseppe Zaferana, il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Dottori
Commercialisti, Elbano de Nuccio, Il Prof. Renato Portale, grandissimo
esperto d’Iva in ambito nazionale e comunitario ed autore di uno storico
libro sull’imposta sul valore aggiunto, ed il noto giornalista e
commercialista Raffaele Rizzardi, nonché tantissimi altri Dirigenti
dell’Amministrazione Finanziaria e Professionisti del settore provenienti
da ogni parte d’Italia (Montone, Carrabino, Mazzocca, Forastieri ed altri) i
quali, chi in un modo chi in un altro, sono stati i “padri” italiani dell’IVA .
Il Vice ministro Leo, prendendo la parola, con la competenza di chi è
stato per tantissimi anni all’interno dell’Amministrazione Finanziaria, ha
sottolineato la necessità delle riforma fiscale, magari cominciando a
rendere più chiara la normativa fiscale predisponendo io famosi “Testi
Unici” che lo stesso Leo ha chiamato, in verità, “Codici”, uno per la parte
generale fiscale, ed il secondo per trattare i singoli tributi. Ho sottolineato
inoltre che l’attuale normativa IVA è eccessivamente legata ai concetti
civilistici del nostro Ordinamento legislativo, mentre, a suo avviso,
dovrebbe essere maggiormente legata a principi economici, proprio per
prendere in considerazione fattori che, proprio in relazione ad una
imposta sui consumi, diventano maggiormente significativi rispetto ai
principi strettamente civilistici. Ha evidenziato, altresì, la necessità di
rivedere le detrazioni e le aliquote, anche introducendo l’aliquota “zero”.
Per dimostrare le incongruità i materia di aliquote IVA (attualmente ne
abbiamo quattro, 4%, 5%, 10% e 22%) , ha fatto l’esempio del settore
alimentare, per cui mentre la carne ed il pesce scontano l’IVA del 10%,
l’acqua minerale paga il 22%.
Anche il Direttore Generale del MEF, Dipartimento Finanze, Giovanni
Spalletta, anche lui con l’esperienza di chi è stato tantissimi anni dentro
l’Amministrazione Finanziaria, ha sottolineato non solo il fatto di essere
all’avanguardia in tutta Europa come sistema fiscale, specialmente grazie
alla fatturazione elettronica, ma anche la necessità di giungere al più
presto ad una riforma fiscale da tutti condivisa.
Il Generale Comandante del Guardia di Finanza, Generale Zafarana, ha
messo in evidenza l’attività del Corpo della Guardia di Finanza,
specialmente per evitare frodi fiscali.
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini, sottolineando ancora una
volta la necessità della semplificazione e della compliance, ha chiesto
pure ai Dottori commercialisti la loro collaborazione, anche per chiarire e
semplificare gli adempimenti ai quali i contribuenti sono tenuti.
Interessante pure l’intervento del Presidente nazionale dell’Ordine dei
Dottori Commercialisti, De Nuccio, il quale ha confermato l’urgenza di una
vera semplificazione e della realizzazione di un vero dialogo fisco
contribuenti, confermando la disponibilità dell’ordine che presiede a
collaborare con l’Amministrazione finanziaria,
Il Prof. Portale, quindi, con la competenza che lo contraddistingue, ha
iniziato il suo intervento cominciando con lo “sventolare” l’originale della
Gazzetta Ufficiale n. 292 dell’11 novembre 1972, quella nella quale è
pubblicato il D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633, entrato in vigore il successivo
primo gennaio 1973. Ha quindi proseguito raccontando, puntualmente,
tutta la storia dell’IVA, dal 1973 fino ad oggi, con i suoi pregi ed i suoi
difetti.
Ha pure ricordato che la gazzetta ufficiale contenente la prima stesura
dell’IVA, un vero cimelio, appartiene al Dott. Forastieri, già direttore
dell’Ufficio IVA di Palermo prima di essere Garante del Contribuente e
Giudice Tributario, il quale ha scritto un importante articolo sui
cinquant’anni dell’IVA sulla Rivista/Bollettino dell’Associazione Magistrati
Tributari, Associazione della quale lo stesso Forastieri è componente.
Anche di ciò il Prof. Portale ha dato atto, ringraziando Forastieri per la
sua collaborazione.
Nel corso delle altre relazioni, Mario Spera, già Presidente del Gruppo
Questioni Fiscali IVA del Consiglio Europeo, ha affrontato l’aspetto
dell’IVA dal punto di vista transfrontaliero, sottolineando la
“provvisorietà” della legge 131 del 30 agosto 1993, la quale sarebbe
dovuta durare solo quattro anni, mentre sono già trascorsi ben 30 anni,
ed ancora quella legge è regolarmente in vigore.
Una legge che nel 1993 ha fatto sparire le barriere doganali tra gli Stati
Europei, con il pagamento dell’IVA non più in dogana, ma con un sorta di
“reverse charge” (col pagamento nel Paese di destinazione a cura del
cessionario) che spesso dà luogo, però, a frodi fiscali come quelle così
dette “carosello”.
Sembrerebbe che ora l’Europa, che prima era orientata ad applicare
(dopo il periodo provvisorio) l’IVA nel Paese di origine (creando una
“stanza di compensazione” per distribuire l’imposta tra i vari Paesi dove si
era verificato il consumo), ora stia cambiando idea, ritenendo più
opportuno continuare a fare applicare l’IVA nel Paese di destinazione,
facendola versare, però, al fornitore dell’altro Paese europeo di origine.
Due rappresentanti dell’Unione Europea, provenienti da Bruxelles, nel
sottolineare la necessità della completa digitalizzazione degli
adempimenti IVA in ambito europeo, hanno pure fatto presente che, a
loro avviso, le direttive UE emanate fino ad ora sono da considerare
ormai obsolete e, pertanto, da riformulare
Il noto giornalista e Commercialista Raffaele Rizzardi, dal canto suo, ha
evidenziato tutti i problemi che nascono attualmente in presenza dello
split payment e del reverse charge, specialmente dopo l’introduzione
della fattura elettronica, non mancando di sottolineare la necessità di
riformare la normativa IVA non solo in ambito nazionale ma anche in
ambito europeo.
Nelle sue conclusioni, il moderatore, Componente del Consiglio Nazionale
dei Dottori Commercialisti, con delega alla fiscalità, Salvatore Regalbuto,
nel ribadire la confusione e le difficoltà esistenti nell’interpretazione delle
norme fiscali, parlando dell’IVA, ha fatto un esempio, ricordando che un
idraulico, attualmente, può essere obbligato a fatturare le sue prestazioni
al 4%, al 10%, al 22% o a due aliquote contemporaneamente in presenza
di “beni significativi”, circostanza che la dice lunga sulla necessità di
rivedere integralmente l’intero sistema tributario, IVA compresa.