PALERMO – L’ultima parola spetta a Roma. Saranno Giorgia Meloni e Matteo Salvini a trovare un punto di caduta per tenere insieme il centrodestra alle amministrative catanesi.
L’istantanea dell’ultimo vertice regione della coalizione vede sul piatto due nomi: Valeria Sudano ed Enrico Trantino. La Lega tiene la posizione sulla deputata lanciata nella corsa a sindaco da Matteo Salvini diverse settimane fa, Fratelli d’Italia propone l’ex assessore della giunta Pogliese, Enrico Trantino.
Il nome del noto penalista etneo, già coordinatore di Diventerà Bellissima, riesce a fare sintesi tra le varie anime del partito di Meloni (parrebbe lasciando l’amaro in bocca soltanto a un paio di papabili) e consente al deputato Manlio Messina di non finire in un cul de sac. Un nome (di certo autorevole), visto il legame strettissimo con Ruggero Razza e Nello Musumeci, potrebbe creare qualche difficoltà nella trattiva regionale.
L’idea, partorita dai vertici locali di Fdi e Mpa, però non scatena il blitz sperato: cioè una spaccatura del fronte unitario da parte della Lega che infatti si presenta all’appuntamento ma ribadendo la propria posizione. Del resto, nella Capitale l’idea di correre in odine sparso nella nona città Italia non è ipotesi plausibile. “Riservo ogni mia dichiarazione al momento in cui i partiti della coalizione avranno assunto una scelta”, commenta Trantino in attesa che gli alleati dicano la loro.
La certezza al momento risiede nell’appoggio incondizionato degli autonomisti suggellato dalle parole di Giuseppe Lombardo e Fabio Mancuso. E gli altri alleati? Gli uomini di Saverio Romano e Totò Cuffaro aspettano di capire il ragionamento complessivo che si farà a Roma.
I saggi democristiani, di rito cuffariano, attendono anche se fanno notare (a taccuini chiusi) di avere preso una posizione netta in favore di Sudano.
Ad invocare una soluzione unitaria non ci sono soltanto i centristi, ma soprattutto gli azzurri (che fonti qualificate volevano sul punto di dare l’ok a Trantino prima del vertice). Tuttavia, le parole equilibrate del coordinatore Marcello Caruso lasciano intendere che l’ultima parola spetterà a Roma. Non resta che attendere.