LAMPEDUSA (AG) – Il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, ha inoltrato al Dipartimento della pubblica sicurezza la proposta di riconoscere al mediatore culturale bengalese di 35 anni, in servizio all’hotspot di Lampedusa, la funzione di “poliziotto onorario”: un titolo onorifico che la polizia concede a chi svolge un servizio più che meritevole.
Il lavoro del mediatore culturale
Il lavoro del mediatore culturale bengalese, arrivato in Italia circa 6 anni fa dove si è subito messo a studiare, è stato ritenuto fondamentale e indispensabile anche, e soprattutto, per velocizzare le procedure di identificazione e consentire un rapido trasferimento dei migranti che si trovano, spesso affollano, la struttura di contrada Imbriacola.
Le abilità del bengalese
Il 35enne parla cinque lingue, ma – in quanto mediatore culturale d’eccellenza – la sua non è soltanto una funzione linguistica. Riesce invece, concretamente, a mettere in comunicazione popoli, con culture e lingue differenti, con i poliziotti che sono in servizio, 365 giorni l’anno, all’hotspot di Lampedusa.
E grazie alle sue abilità interpersonali e professionali, risulta essere un vero “ponte” che media anche fra le singole persone e i gruppi presenti nella struttura di primissima accoglienza, evitando incomprensioni e problemi fra etnie diverse.
Il bengalese “poliziotto onorario”
Il bengalese che potrebbe diventare “poliziotto onorario” ha un contratto con il ministero dell’Interno ed è a disposizione dell’ufficio Immigrazione. Ha moglie e figli a Catanzaro, ma lui lavora a Lampedusa riuscendo ad essere garanzia in materia di comprensione, mediazione e accoglienza, nonché integrazione degli stranieri – minorenni o adulti – che giungono in quella che è la Porta d’Europa.