CATANIA – “Non sono un voltagabbana”, precisa il commercialista Antonio Paladino, 49 anni candidato per un seggio all’Assemblea regionale siciliana. Eppure quei manifesti a Catania che lo ritraggono in corsa per due partiti hanno suscitato ironie anche su Facebook con una serie di commenti. L’aspirante onorevole è infatti transitato da Grande Sud che sostiene alla carica di governatore, Gianfranco Micciché, all’Udc che appoggia il candidato alla presidenza della Regione Rosario Crocetta. La foto del manifesto è rimasta uguale sempre con la camicia azzurra e la giacca blu. E anche lo slogan è identico “sosteniamo lo sviluppo e il lavoro”.
Nel manifesto che sostiene Micciché si presenta come “dott.”, in quello del centrosinistra senza titoli. “Ho deciso di candidarmi con altro partito, anch’esso moderato, – dice Paladino – per la maggiore chiarezza nella proposta politica offerta dall’Udc nella attuale fase e con essa dal suo candidato alla presidenza Crocetta. Con Grande Sud ho avuto contatti nei mesi scorsi quando ancora non erano definite le alleanze”.
Ma non è questa l’unica curiosità nella “giungla” elettorale e tra i manifesti che tappezzano i muri della città siciliane. C’é ad esempio anche chi come Giancarlo Cammarata, in corsa nelle liste dell’Idv, tiene a precisare “non sono parente”, riferendosi implicitamente all’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata del Pdl. Tiziana Iannotta di Grande Sud, per il suo slogan promette: “Riattacchiamo le arance agli alberi”. E ancora chi scrive “Sicilia più luce”. A Palermo inoltre vi sono stati alcuni giovani che hanno stampato 13 manifesti giganti sei metri per tre che ironizzano sulle promesse degliaspiranti onorevoli. Il finto candidato finge di chiamarsi con il nome evocativo “Mangia Franco” che si pone come obiettivi “Villa a mia moglie e Suv a mio figlio”. Ed a Favara nell’agrigentino è stato distribuito un volantino nel quale si chiede di votare per Stefano, un bulldog. Il messaggio non lascia spazio a commenti “Meglio un cane politico che un politico cane”.