AGRIGENTO – S’inaugura sabato 27 ottobre alle 18.30, alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento (piazza San Francesco 1), la mostra “Antonio Sanfilippo | Gli anni Sessanta. Il colore del segno” (28 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013), curata dal critico e storico dell’arte Fabrizio D’Amico e organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento in collaborazione con l’Archivio Sanfilippo di Roma.
All’inaugurazione, insieme al curatore, D’Amico, interverranno la figlia, Antonella Sanfilippo, nata dal matrimonio del maestro, originario di Partanna, con un’altra grande interprete dell’Astrattismo, Carla Accardi; i critici d’arte Giuseppe Appella, studioso dell’opera di Sanfilippo, e Sergio Troisi, autore di un saggio in catalogo; numerosi fra direttori di musei d’arte moderna e contemporanea, galleristi e collezionisti di tutta Italia prestatori d’opere.
Un’esposizione di grande prestigio, dunque, ricca di spunti e contributi che, oltre al nucleo storico delle opere di Sanfilippo presenti alla Biennale di Venezia del 1966, propone per la prima volta una nutrita selezione di lavori inediti provenienti da collezionisti privati siciliani e dall’Archivio di Roma insieme a numerosi pezzi documentati in importanti mostre degli anni Sessanta in Italia e all’Estero e oggi di proprietà di musei pubblici.
Questa mostra che le FAM dedicano ad Antonio Sanfilippo giunge a vent’anni di distanza dalle grandi personali siciliane di Erice e Taormina e a trenta dalla mostra di Gibellina successiva all’ampio omaggio tributatogli dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (GNAM) nel 1980, anno della sua prematura scomparsa.
Nato a Partanna (Tp), nel dicembre del 1923, Sanfilippo è firmatario nel 1947 a Roma, del pionieristico manifesto di “Forma”, atto di nascita dell’Astrattismo in Italia. Spiega il curatore, Fabrizio D’Amico: “Transitato attraverso un neocubismo picassiano – spiega D’Amico, già docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Pisa – dopo vari soggiorni a Parigi, Sanfilippo si orienta prima sul concretismo di Magnelli, poi su Hartung e su Kandinsky. E’ attraverso di loro che giunge all’elaborazione del suo ‘segno’ particolare, incantato e gioioso, vicino e lontano insieme a quello di Carla Accardi, sua moglie, e di Capogrossi. La sua ‘figura’ più tipica è costituita da una sorta di nuvola o galassia di segni minuti e coloratissimi ai quali affida la sua prima notorietà in campo anche internazionale e che presenta in numerosissime mostre in Italia e all’estero: Roma, Firenze, Milano, Bruxelles, Pittsburgh, Losanna, Londra”.
Il presidente dell’associazione, Antonino Pusateri, sottolinea l’orgoglio di aver portato a termine lo studio e la ricerca del periodo più fecondo ed originale dell’artista di Partanna. “È davvero un privilegio – afferma Pusateri – poter esporre alle FAM opere presentate alle Biennale di Venezia del 1966 e numerosi lavori provenienti, oltre che da collezioni pubbliche da quelle di privati che, per la prima volta, prestano lavori inediti di Sanfilippo”.
Alla mostra delle FAM è dedicato il catalogo curato da Paola Bonani con testi critici di Fabrizio D’Amico, Sergio Troisi e della stessa Bonani, pubblicato da Silvana Editoriale. Organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento con il contributo dell’Archivio Sanfilippo di Roma, il patrocinio del Comune e della Provincia Regionale di Agrigento e il supporto di Elenka e Benessere & Bellessere Agrigento in qualità di sponsor, la mostra “Antonio Sanfilippo | Gli anni Sessanta. Il colore del segno” sarà visitabile alle FAM fino al 13 gennaio 2013.
Info: gli spazi delle Fabbriche Chiaramontane sono aperti da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Chiusa i lunedì e i rossi di calendario. L’ingresso è gratuito.