PALERMO – Quasi a sorpresa, in un caldo pomeriggio d’agosto, la giunta di Roberto Lagalla approva il bilancio consuntivo 2022 del comune di Palermo. Un voto di per sé scontato anche se atteso, visto che il via libera alla manovra da parte del sindaco e dei suoi assessori consentirà di avviare l’iter che porterà il documento contabile al voto del consiglio comunale presumibilmente all’inizio di settembre. Un passaggio decisivo per l’amministrazione Lagalla, dal momento che il rendiconto sbloccherà milioni di euro di spesa fra investimenti e assunzioni.
I conti della quinta città d’Italia tornano così in ordine, cosa quasi impensabile fino a un anno e mezzo fa quando il Comune si è ritrovato praticamente in dissesto: soddisfatti Lagalla e la sua vice Carolina Varchi, che ha anche la delega al bilancio, sono riusciti in pochi mesi a inanellare l’approvazione del nuovo accordo con lo Stato sul riequilibrio, del bilancio di previsione e adesso del consuntivo.
La voragine dei crediti dubbi
Non mancano comunque le criticità. Tra gli atti propedeutici c’è la delibera sul riaccertamento che la giunta ha approvato sempre oggi, ma all’11 luglio – scrive il Ragioniere generale – risultavano “ancora non rivisitati da parte degli uffici responsabili 141 residui attivi e 20 residui passivi” per i quali è stato effettuato un accantonamento del 100%. E questa è forse la nota più dolente, visto che il Fondo crediti di dubbia esigibilità, cioè quanto si mette da parte per far fronte a entrate non certissime, è pari a quasi 683 milioni di euro; un’enormità che viene sottratta alla spesa dell’ente. Altri 94 milioni vengono invece accantonati per il fondo rischi spese legali.
Restano i disallineamenti con le aziende
Altro problema ormai cronico sono i disallineamenti con le società partecipate: al 31 dicembre 2022 erano pari a 39,6 milioni di euro, a cui aggiungere 21,7 milioni per coprire le perdite delle aziende e quasi altri 11 per quelle future. Le partite “riconciliate ma prive di copertura finanziaria – si legge nella delibera di approvazione del consuntivo – continuano a costituire una gravissima irregolarità contabile e ad essere in radice incompatibile con gli equilibri di bilancio futuri e con il piano di riequilibrio”. Il nodo sono in pratica quei servizi che il Comune ha chiesto alle ex municipalizzate di svolgere ma che erano privi di copertura e che si sono quindi trasformati in debiti fuori bilancio, per i quali vige l’obbligo di accantonare cifre equivalenti. Va anche peggio con i servizi svolti ma che il Comune non ha nemmeno riconosciuto e che possono, quindi, costituire motivo di futuri contenziosi.
Cala il disavanzo, le somme da spendere
Il Comune ha tirato avanti grazie anche alle anticipazioni di tesoreria, cioè soldi anticipati dalla banca di fiducia e che vengono restituiti con gli interessi: 12,4 milioni di media che sono stati tutti saldati. Il risultato di amministrazione è di 776 milioni, in miglioramento rispetto al passato visto che il disavanzo diminuisce di quasi 100 milioni; la vera partita politica si giocherà però sull’avanzo libero, cioè sulle somme da poter usare per gli investimenti che saranno destinati a scuole, illuminazione pubblica, strade e marciapiedi, manifestazioni sportive per un totale di circa 30 milioni. Il consuntivo permetterà inoltre di procedere alle assunzioni.