Catania, messa in carcere del vescovo per i tre poliziotti morti - Live Sicilia

Catania, messa in carcere del vescovo per i tre poliziotti morti

Monsignor Renna ha ricordato Gianluca Barbanti, Giuseppe Spampinato e Piero Tatoli
IL TRIGESIMO
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CATANIA – C’erano i parenti stretti dei poliziotti penitenziari Gianluca Barbanti, Giuseppe Spampinato e Piero Tatoli, morti in un incidente lungo la strada per Mineo. C’era la direttrice del carcere di Piazza Lanza Nunziella Di Fazio, la comandante Simona Verborosso,  tanti colleghi, volontari e una squadra di detenuti. Hanno assistito alla messa di questa mattina presieduta dall’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna.

Un ricordo particolare

A concelebrare con l’arcivescovo, il cappellano del carcere, don Antonio Giacona e il segretario arcivescovile don Nunzio Schilirò. I tre poliziotti lavoravano alla manutenzione ordinaria fabbricati di Piazza Lanza. E’ stato un ricordo particolare, nell’istituto dove i tre agenti prestavano servizio.

La loro umanità

Lo ha evidenziato l’arcivescovo Renna, che ha anche sottolineato come “nel lavoro, soprattutto in questo lavoro particolare a volte duro e difficile, l’uomo metta in gioco tutto se stesso. E i nostri Gianluca Giuseppe e Pietro – ha aggiunto – si sono caratterizzati sempre per la loro umanità”.

Un dolore enorme

Rivolto ai detenuti, ha aggiunto: “Gianluca, Giuseppe e Pietro vi hanno lasciato il loro esempio di umanità, vi hanno guardati e vi sono stati vicini sempre con questa umanità”. Ai familiari: “Sappiamo che il vostro dolore è così grande che solo Dio lo può capire e accogliere, ma sappiamo che questi vostri cari hanno vissuto da giusti”. 

Una squadra

Grande la commozione fra i presenti, soprattutto quando ha preso la parola, al termine della celebrazione eucaristica, la comandante degli agenti, Simona Verborosso. “Noi – ha raccontato – siamo stati a visitare le famiglie dei nostri colleghi defunti e abbiamo avuto così modo di conoscerli sotto un altro profilo, più intimo, personale. Questi tre nostri colleghi morti nello stesso incidente erano una squadra. E lo erano con i detenuti che li collaboravano e che sono qui a ricordarli”. 


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