C’è una svolta sul caso di Filippo Turetta e Giulia Cecchettin, gli ex fidanzati scomparsi in Veneto. Un breve video immortala Filippo mentre aggredisce Giulia e la colpisce a mani nude nel piazzale fuori dalla fabbrica di Fossò. Subito dopo la giovane viene caricata, sanguinante, in auto. La scena è stata ripresa dalle telecamere di Dior.
Il 22enne padovano, al sesto giorno della scomparsa dell’ex coppia, è stato iscritto nel registro degli indagati a seguito della denuncia di sparizione della ragazza. C’è attesa per i risultati delle analisi e del test del Dna sulle macchie di sangue trovate lunedì in zona Fossò. Ora il giovane è indagato per tentato omicidio. I Ris stanno confrontando il campione di codice genetico con quello di Giulia, per il confronto è stato prelevato un campione dalla sorella Elena, e Filippo, con il codice genetico che è stato recuperato dallo spazzolino da denti.
Accanto al sangue sarebbero stati trovati anche dei capelli rinvenuti nel piazzale di Fossò dove sabato scorso, alle 23.30, la Punto è stata immortalata da una telecamera di videosorveglianza e dove è stata agganciata per l’ultima volta la cella telefonica dello smartphone di Filippo.
Nelle ricerche sono impiegati anche i vigili del fuoco di Pordenone, che stanno scandagliando il lago di Barics. La località non è stata scelta in base a elementi precisi, ma perché si trova lungo la direttrice che l’auto ha seguito nella notte tra sabato e domenica. I dispositivi di lettura targhe l’hanno immortalata lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e successivamente, in maniera del tutto sorprendente, nella stazione turistica del Piancavallo, a 1.300 metri di quota, raggiungibile con una lunga deviazione. Siccome la fotografia successiva è stata scattata all’uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno), non lontano dalla diga del Vajont, le ricerche si concentrano oggi sul lago di Barcis, località dove il veicolo è obbligatoriamente transitato. Sul posto, assieme alle squadre speleo-alpino-fluviali, ci sono anche i sommozzatori.
L’avvocato di Filippo: “Non so nulla del video”
“Non sappiamo se sia un atto necessario per procedere con indagini più approfondite, certamente c’è molta apprensione da parte della famiglia”. Ad affermarlo è l’avvocato Emanuele Compagno, nominato d’ufficio legale di Filippo Turetta, commentando l’iscrizione del giovane nel registro degli indagati. “Dai racconti della sua famiglia Filippo è sempre stato un ragazzo modello – osserva l’avvocato – un ragazzo impegnato tra università e sport, che mai ha avuto screzi. Un ragazzo d’oro, li ha molto colpiti questa ipotesi che ad oggi è ancora tutta da confermare”. Sulla presenza di un video che, secondo indiscrezioni di stampa, riprenderebbe un’aggressione il legale sottolinea: “Ho letto anche io, ma non ne so nulla”.

