PALERMO – Quasi un secolo di carcere è stato chiesto dal pm Gianluca De Leo ai giudici della quarta sezione del Tribunale di Palermo che processa quattro imputati per il tentativo di omicidio, aggravato dalla finalità razzista, dei due tamil Mohanraj Yoganathan e Naguleashworan Subramaniam che furono aggrediti a colpi di casco mentre tornavano a casa, nel quartiere Zisa, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2011.
Per Mirko Rasa e Vincenzo Cilona il pm ha chiesto 23 anni, 19 per Massimiliano D’Alba, 20 per Salvatore Savignano. Tutti hanno detto di non essere stati presenti all’agguato quella sera. In carcere, alcuni di loro, avrebbero assistito al racconto di Vincenzo Di Giovanni, figlio di un boss, che ieri è stato condannato a 14 anni con il rito abbreviato e che si è accusato del reato, dicendo però di essere stato solo.
Per il pm si è trattato di “un’azione efferata che ha dimostrato un’indole malvagia e priva di umanità. Nei dialoghi in questura tra gli imputati non c’é nessun riferimento alle condizioni delle vittime, anzi c’é la continua manifestazione di odio verso i cittadini extracomunitari e di colore”. “Subraniam è una persona offesa nel corpo e nella mente – ha spiegato il pm – Costretto a tornare in patria per paura. Yoganhatan è invece sottoposto a regime di protezione. Tutto questo per motivi razziali ignobili”. L’episodio è avvenuto davanti a una panineria, i cui proprietari sono indagati per falsa testimonianza, avendo negato di aver assistito all’agguato. Il processo è stato rinviato al 9 gennaio per le discussioni degli avvocati di parte civile e delle difese.