TORINO – Sono circa un migliaio i torinesi presenti davanti al Duomo di piazza San Giovanni per la messa dell’avvocato Agnelli. Molte sono anche le autorità presenti: dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al ministro Profumo ed Elsa Fornero, alla Juventus rappresentata dal presidente Andrea Agnelli, dall’amministratore delegato Giuseppe Marotta, dall’allenatore Antonio Conte e dal capitano Gigi Buffon.
Toccanti sono state le parole dell’arcivescovo emerito di Torino, il cardinale Severino Poletto: «Non so cosa direbbe l’Avvocato sulla Fiat di oggi. Certamente vedrebbe con realismo le difficoltà che non sono soltanto locali o nazionali, ma saprebbe anche trovare il coraggio di osare strade e scelte innovative per superare l’attuale stagnazione lavorativa e soprattutto per garantire il radicamento a Torino di questa azienda».
Mentre l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha sottolineato come Agnelli abbia compiuto due gesti importanti per la città di Torino: la costituzione della Facoltà di Ingegneria dell’Autoveicolo presso il Politecnico e lo sforzo per conquistare a Torino la designazione per le olimpiadi invernali. La funzione, all’interno del Duomo, si è conclusa dopo la lettura di un messaggio del Papa.
Torino ha infine ricordato Gianni Agnelli con una cerimonia ufficiale in Sala Rossa, alla presenza di Giorgio Napolitano e di altre autorità. Il capo dello Stato, durante il suo discorso, ha voluto ricordare l’avvocato come quella persona di cui avremmo bisogno ancora oggi perché ha saputo mantenere una visione di più ampio respiro del nostro comune destino.