CATANIA – Torre Leone, l’ex Palazzo di cemento, sommersa dalle acque nere. La questione relativa al palazzo popolare di Librino e denunciata dal Movimento 5 Stelle la scorsa settimana, arriva in aula consiliare.
A portarla all’attenzione del consiglio comunale è Graziano Bonaccorsi, esponente del Movimento 5 Stelle, lo stesso che qualche giorno fa, insieme alla collega Gianina Ciancio, aveva coinvolto la stampa per denunciare la situazione.
“Situazione inaccettabile”
“Io spero che qualcosa l’abbiate decisa in relazione alla situazione inaccettabile di Torre Leone a Librino – tuona il consigliere rivolgendosi all’amministrazione comunale. L’impianto fognario non è mai stato ristrutturato, e la fognatura risale andando a finire nelle acque bianche. Ci sono fili elettrici: se arrivassero i vigili del fuoco chiuderebbero tutto”.
“Interverremo”
Oltre ai cattivi odori e alle conseguenze igienico sanitarie, infatti, la preoccupazione maggiore riguarda la sicurezza. Per intervenire, però, Palazzo degli Elefanti deve trovare le risorse: la problematica sarebbe particolarmente importante, come spiega l’assessore alle Manutenzioni, Giovanni Petralia. “La situazione è veramente difficile – ammette il rappresentante della Giunta comunale. Sono stato sul posto insieme ai consiglieri comunali e stiamo cercando di capire, per quel che compete la nostra direzione, come muoverci.
Quel che accade a Librino – prosegue – richiede sicuramente un intervento straordinario e gravoso. Questo non significa che ci siamo fermati, stiamo cercando di capire qual è l’entità dell’investimento da sostenere per poter fare un intervento serio, che realmente metta fine a questa problematica”.
Si interverrà, dunque, ma non subito: bisognerà avere un progetto preciso e un computo dei relativi costi. “Cercheremo, insieme anche le altre direzioni e agli altri assessori, di trovare delle risorse che ci consentono di portare a termine questa operazione nel più breve tempo possibile”.
Nel frattempo, la situazione resta quella che è, con le acque nere che invadono i garage, il cattivo odore che rende l’aria irrespirabile e la speranza che le cose non si complichino ulteriormente.