PALERMO – Disagi per i pendolari e rischio soppressione per ben 105 tratte in tutta la Sicilia. A lanciare l’allarme era stata nei giorni scorsi la Fit Cisl, che ora trova sponda anche all’interno dell’Assemblea regionale siciliana. Il capogruppo dell’Udc Lino Leanza ha infatti inoltrato un’interrogazione al presidente della Regione Rosario Crocetta e all’assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta. “Bisogna garantire il trasporto ferroviario in Sicilia. Il taglio di 105 tratte da parte di Trenitalia, compresi collegamenti locali e percorrenze motropolitane che sarà operato dal prossimo 10 marzo, procurerà non pochi disagi all’utenza siciliana – afferma Leanza -. Vogliamo comprendere come sono cambiati i rapporti tra Trenitalia e Regione in relazione all’esecuzione del contratto. Trenitalia, infatti, giustifica il proprio operato in ragione della riduzione del 10% di risorse pubbliche nel contratto stipulato con l’amministrazione regionale”.
Le principali tratte a rischio sono la Palermo-Agrigento, la Catania-Messina, la Palermo-Trapani e la Agrigento-Catania. In discussione pure alcune tratte metropolitane a Palermo, e diversi percorsi nell’entroterra siciliano. Da Trenitalia intanto fanno sapere che nessuna soppressione è prevista. “Abbiamo comunicato solo alcune variazioni di orario che entreranno in vigore nei prossimi giorni”, replica l’azienda. Resta però il nodo della situazione debitoria nella Regione nei confronti di Trenitalia e del nuovo contratto di servizio.
“Ci sono delle difficoltà – afferma l’azienda – ma nessuna soppressione è stata definita”. Le variazioni di orario già in calendario agiscono sia sull’asse Trapani-Messina, dove quindici treni verranno sostituiti dai bus, che su quello Palermo-Agrigento e Siracusa-Messina. A sottolineare una situazione difficile è Amedeo Benigno (Fit Cisl): “Ci sono treni in Sicilia su cui i pendolari non possono salire, perché molte macchine per l’emissione sono guaste. I treni spesso vengono soppressi anche dieci minuti prima della loro partenza”. Intanto Leanza attacca: “I tagli in termini di servizi sono superiori rispetto alla sforbiciata del 10 per cento e molte zone della Sicilia rimarranno senza collegamenti”. La palla quindi passa alla Regione, che dovrà definire un nuovo accordo con Trenitalia per evitare la cospicua riduzione delle corse.