Ddl Mare, i privati potranno fornire acqua alle isole minori - Live Sicilia

Ddl Mare, i privati potranno fornire acqua alle isole minori

Le parole di Nello Musumeci e le novità del disegno di legge
CONSIGLIO DEI MINISTRI
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PALERMO – Nel nuovo disegno di legge sul mare è prevista anche l’esternalizzazione del servizio di rifornimento idrico delle isole minori siciliane, mediante affidamento ad operatori economici con fondi del bilancio del ministero della Difesa.

Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il disegno di legge.

“L’acqua alle isole – ha ricordato Musumeci – arriva ora con le navi cisterna della Marina militare. Con il ddl il ministero della Difesa si preoccuperà, attraverso altre aziende, di far arrivare l’acqua alle isole minori”.

Il disegno di legge sul mare

“Il disegno di legge approvato oggi – spiega Musumeci – è finalizzato alla valorizzazione della risorsa mare. Da 2 anni insistiamo su questo tema, inteso come risorsa economica di straordinaria importanza – parliamo di circa 250mila imprese con un milione di addetti e 65 miliardi di euro di valore che fa crescere sensibilmente soprattutto le regioni del Sud”.

“Il Comitato interministeriale per il mare – aggiunge Musumeci – ha il compito di fissare alcuni temi attuali e trovare norme di equilibrio tra 11 dicasteri. Sarà istituita un’Agenzia per la sicurezza subacquea perchè, a differenza del passato, ormai il subacqueo è uno spazio sempre più affollato, sempre più antropizzato, sia dal pubblico e penso alla Marina Militare, che dal privato”.

Inoltre verranno apportate modifiche al Codice della nautica da diporto per sviluppare la cantieristica, implementare i processi di digitalizzazione, semplificare le procedure amministrative, garantire la sicurezza e tutelare la concorrenza nel settore del diporto.

Le altre novità

Nel ddl si prevede, tra l’altro: la semplificazione dei rapporti amministrativi mediante la valorizzazione dell’istituto della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà; la possibilità di utilizzare le unità da diporto oggetto di locazione o noleggio anche per altri usi commerciali.

Prevista poi la semplificazione della procedura di rinnovo della licenza di navigazione con una riduzione dei relativi termini temporali; la conversione delle patenti nautiche estere, per permettere ai cittadini italiani residenti all’estero, una volta ritrasferita la residenza in Italia, di ottenere il corrispondente titolo italiano senza dover sottoporsi ad un nuovo esame per la patente nautica (previa verifica di appositi requisiti di idoneità).

Ancora, il ddl prevede la semplificazione della disciplina sui certificati medici da ottenere per gli istruttori pratici, consentendone il rilascio anche ai medici di medicina generale; un intervento sui centri di istruzione nautica, per evitare lo svolgimento di attività abusive con scopo di lucro.

Numerose anche le modifiche al Codice della navigazione con l’introduzione, tra l’altro, di una nuova figura professionale – il consulente chimico di porto – finalizzata alla sicurezza della navigazione, delle operazioni portuali e del porto nonché alla tutela dell’incolumità pubblica.


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