ENNA – Ritorna l’acqua dalla diga Ancipa alla zona del Nisseno. È questo l’esito della riunione che si è tenuta in prefettura a Enna con il coordinatore della Cabina di regia, Salvo Cocina, e i sindaci dei comuni di Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga che due giorni fa avevano occupato l’Ancipa staccando il flusso d’acqua verso Caltanissetta e San Cataldo.
Siccità, riunione sulla diga Ancipa
Le ultime piogge hanno fatto innalzare il livello dell’acqua della diga di oltre 80 centimetri e tra un paio di giorni la nuova condotta che dovrebbe portare acqua alle zone del nisseno dovrebbe essere pronta. Dunque l’erogazione dell’acqua dalla diga verso Caltanissetta e San Cataldo è condizionata al fatto che il volume dell’Ancipa non scenda sotto i 500mila metri cubi.
In questo caso i sindaci hanno chiesto e ottenuto che l’erogazione sia immediatamente sospesa. L’accordo, in corso di definizione, prevede che le condotte dell’Ancipa vengano aperte su Caltanissetta per tre giorni per consentire l’accumulo e tre giorni per l’accumulo nei serbatoi dei 5 comuni dell’Ennese.
Questo potrebbe consentire di ridurre le turnazioni che oggi prevedono l’acqua, nei cinque comuni interessati, ogni sei-sette giorni. A fronte di questo accordo, l’occupazione della diga potrebbe essere revocato in giornata
Venezia (Pd): “”La battaglia è stata vinta”
“La durissima battaglia di questi giorni è riuscita non solo a fermare il tentativo maldestro di assetare un intero territorio, ma soprattutto ha garantito il diritto all’acqua a 26 mila abitanti della zona nord della provincia di Enna. Rispetto all’arroganza e alla scarsa trasparenza di chi ha gestito l’emergenza idrica in Sicilia è prevalsa la forza popolare dei cittadini e la determinazione dei sindaci che non si sono piegati alla tracotanza del potere ma hanno lottato con forza e determinazione per i loro diritti”.
Lo dichiara Fabio Venezia, parlamentare ennese del Pd.
“Esprimiamo piena solidarietà – aggiunge – ai cittadini nisseni che vivono il nostro stesso dramma e li invitiamo a unirsi alla nostra battaglia. Qualcuno voleva far prevalere la “guerra dei poveri”, ma noi abbiamo invece voluto che prevalesse la solidarietà territoriale. Schifani e Cocina ammettano i loro errori e facciano il mea culpa di questa gestione fallimentare e, soprattutto, facciano tesoro di questa vicenda per le scelte future”.
“Da parte nostra continueremo a lottare – conclude Venezia – per i diritti dei cittadini e per difendere i più deboli nella consapevolezza di essere dalla parte giusta”.