PALERMO – Aria di tempesta alla Uil Sicilia. Stamane, infatti, il direttivo regionale del sindacato guidato da Claudio Barone, al termine di una riunione definita “assai accesa” da alcuni dei partecipanti, ha deciso di chiedere agli organismi nazionali di prendere provvedimenti nei confronti di Pietro La Torre, responsabile regionale della Uiltucs, la federazione che si occupa di turismo, commercio e servizi. Una scelta di non poco conto, se si considera che, delle venti federazioni isolane, la Uiltucs è una di quelle di maggior peso e che la richiesta di provvedimenti, votata quasi all’unanimità, non riguarda un semplice iscritto ma addirittura uno dei responsabili del sindacato siciliano.
“Ci sono alcune problematiche interne alla Uil legate a problemi statutari – spiega il segretario generale Claudio Barone – c’è stata quindi una discussione su alcuni comportamenti tenuti da La Torre e il direttivo ha espresso una posizione critica. Come direttivo presentiamo la questione agli organismi nazionali che poi decideranno se adottare o meno provvedimenti, anche se ci auguriamo che si operi in maniera concorde e che si trovi una soluzione”.
Sarà la direzione nazionale a dover decidere se ricorrere o meno ai probiviri, una sorta di collegio disciplinare chiamato a pronunciarsi su casi di questo tipo, ma è indubbio che, anche la sola richiesta di portare all’attenzione di Roma la questione, segni una profonda spaccatura in seno al sindacato di Angeletti. Ma, al netto delle dichiarazioni ufficiali, dietro lo scontro tutto interno alla Uil ci sarebbe la gestione degli iscritti della Multiservizi, la partecipata regionale confluita nella consortile Sas che è così passata dal commercio (Uiltucs) alla funzione pubblica (Uil Fpl), e l’impegno in politica di La Torre.
Il responsabile della Uiltucs, infatti, si è candidato sia alle Regionali che alle ultime Politiche in quota Udc, risultando però non eletto in entrambe le occasioni. Una discesa in campo che non è stata particolarmente gradita dal resto del sindacato, visto che La Torre ha comunque mantenuto il suo ruolo nell’organizzazione dei lavoratori, e che avrebbe incrinato i rapporti fra La Torre e Barone: un dissidio cresciuto man mano negli ultimi mesi e rinfocolato dalla questione Multiservizi. I dipendenti della partecipata dovrebbe passare, infatti, dalla Uiltcs alla Uil Fpl: i dati ufficiali parlano di 137 iscritti, anche se il numero potrebbe essere superiore. Un passaggio che, però, ha creato più di un malumore con l’annunciato esodo di un gruppo di loro a un’altra sigla confederale. “Il passaggio ha indubbiamente creato qualche fibrillazione interna – ammette Barone – che però è nell’ordine delle cose. È possibile che qualcuno si perda per strada, ma parliamo di numeri assai bassi in confronto ai 300mila iscritti in tutta la Sicilia”.
E che proprio questo passaggio sia uno dei motivi di attrito lo conferma anche Bruno Boco, segretario nazionale della Uiltucs. “La Torre non ha commesso nulla di scorretto – precisa Boco – e siamo pronti a discutere di eventuali problemi, ma la persona non è sottoponibile a sanzioni disciplinari. Ci sono alcune questioni di competenza, ma sono fiducioso in una ricomposizione. La Torre per noi è comunque nel pieno delle sue funzioni. E su Multiservizi abbiamo già avviato le procedure di trasferimento, il problema per noi è risolto. Chi lo ha sollevato dovrà spiegare perché lo ha fatto”. Una posizione che non convince però altri maggiorenti del sindacato: “Forse c’è l’intenzione di effettuare il trasferimento – dice a taccuini chiusi un dirigente della Uil – ma nei fatti ancora non è avvenuto”.
Lo scontro, quindi, è tutto aperto e il ‘no comment’ di La Torre sulla vicenda la dice lunga su quanto ancora tesi siano gli animi nel sindacato, che adesso attenderà la decisione di Roma. E si prevedono scintille.