Tranchida: "Trapani non è in svendita ad alcun potere"

Tranchida: “Trapani non è in svendita ad alcun potere”

Le parole del sindaco
la polemica
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TRAPANI – “La maglia granata non è in discussione e Trapani non è in vendita né in svendita ad alcuno e ad alcun potere”. Così il sindaco Giacomo Tranchida ha voluto chiarire la sua posizione sul futuro del PalaShark, diventato epicentro di una querelle che intreccia sport, politica e interessi economici.

Il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e l’imprenditore romano Valerio Antonini, proprietario delle squadre di calcio e basket, ha portato domenica scorsa alle dimissioni dell’assessore allo Sport, Emanuele Barbara, che in un video diffuso sui social aveva parlato di una delibera comunale capace di far decadere la convenzione tra il Comune e la SportInvest.

Tranchida e lo scontro

Barbara ha sostenuto che la vecchia convenzione resta valida, posizione condivisa dagli avvocati della società. Secondo l’ex assessore, il Comune avrebbe tentato di rimettere in discussione un atto già efficace. Il sindaco ha però smentito seccamente: “Non esiste alcuna delibera. Il tema vero riguarda un altro aspetto: se l’attività che si svolge nell’impianto sia a fini di lucro. In quel caso, le regole prevedono un canone. E io sono tenuto a farle rispettare”.

Ha poi garantito che se dovesse essere redatto un futuro bando, sarà inserita una clausola che assicuri priorità alla squadra granata: “Qualcuno forse teme di dover pagare un prezzo di mercato, ma questo non è un problema politico: è una regola di democrazia e di trasparenza”, ha aggiunto. Ma lo scontro non si ferma allo sport. Antonini, oltre ad aver investito nelle società, ha fondato di recente il movimento politico Futuro.

Tranchida ha ipotizzato che proprio verso questo contenitore politico si stia orientando Barbara dopo l’uscita dalla giunta: “Se non era ricattato, come mi aveva detto più volte, significa che aveva pianificato un percorso politico personale. Le dimissioni hanno amplificato le tensioni all’interno del consiglio comunale e rilanciato le opposizioni, pronte a presentare una mozione di sfiducia. Tranchida non arretra: “Non mi faccio condizionare da pressioni o minacce. Se ci saranno intimidazioni, se ne occuperanno gli organi dello Stato”.

Intanto incombe la stagione sportiva. “Gli uffici hanno tempo fino alla fine di ottobre per completare i pareri e arrivare a una soluzione definitiva”.


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