PALERMO – Si apre un piccolo spiraglio per la riapertura del cantiere del tram di Palermo, ma resta in alto mare la situazione della Sis, il consorzio di imprese incaricato della realizzazione, e dei suoi lavoratori. Secondo indiscrezioni, il Comune si è mosso in via ufficiale per anticipare di tasca propria all’impresa una cifra fra i tre e i cinque milioni di euro, in attesa che si sblocchino le pratiche burocratiche e la stazione appaltante, l’Amat, possa così erogare alla Sis il finanziamento ministeriale da 52 milioni di euro e quello di 87 milioni a valere sui fondi Po Fesr. Quest’ultimo andrebbe a coprire le spese impreviste dovute alla variante urbanistica.
L’altra novità emersa oggi sarebbe una modifica attraverso un atto di novazione dei termini del contratto tra Amat e Sis. “La proposta della partecipata – spiega il segretario generale della Fillea Cigl Palermo, Mario Ridulfo – è una proroga del cantiere non più fino a fine contratto ma fino alla fine dei lavori. Questo significa che, per quanto riguarda la stazione appaltante, la Sis può riprendere in qualsiasi momento”.
Ma allo stato attuale Palazzo delle Aquile non ha ancora trasmesso alcun documento ufficiale alla Sis, che pertanto non ha sospeso le procedure di licenziamento di 120 dipendenti, avviate il 15 maggio. E quindi anche domani, com’è già successo oggi, i cantieri resteranno chiusi. Stamattina gli operai hanno incrociato le braccia scioperando per diverse ore davanti il deposito principale dell’azienda, in via Mauro De Mauro. Dopodiché una delegazione sindacale ha incontrato il Rup dell’Amat Marco Pellerito e in un secondo momento i vertici dell’azienda, nella speranza di ricevere buone nuove. Domani i lavoratori saranno a disposizione della Sis ma sarà la stessa azienda, con tutta probabilità, a non mandarli in cantiere, perché il 24 sono scadute le polizze assicurative.
L’impresa, inoltre, avrebbe chiesto di concordare con Amat e Comune “un cronoprogramma dei lavori e un piano di rientro dei debiti con i fornitori – aggiunge Ridulfo –. Vediamo troppi irrigidimenti da tutte le parti. Possibile che la Sis, magari stringendo i denti, non possa pagare quantomeno le polizze?”. “Attendiamo che ci vengano fornite notizie certe e non apprese casualmente – dice in una nota il segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani, Antonino Cirivello –. É inaccettabile il rimpallo di responsabilità fra Comune, Amat e Sis. Si dimentica che sono a repentaglio il futuro di 300 persone (inclusi gli operai dell’indotto, ndr) e la realizzazione di un’opera che rischia di diventare un’altra incompiuta. A noi interessa salvaguardare i lavoratori – conclude il sindacalista –, che sono ormai esasperati dai continui scaricabarile fra tutti i soggetti coinvolti”.
“Questo tira e molla non può gravare sui lavoratori – afferma in un comunicato il segretario provinciale della Fillea Cigl, Piero Ceraulo –. La Sis aspetta l’anticipo dal Comune: altrimenti non si potranno pagare l’assicurazione scaduta e gli stipendi di maggio, a metà del mese prossimo”. “La tensione tra gli operai è ormai alle stelle, auspico che la vertenza si risolva al più presto”, commenta Paolo D’Anca della Filca Cisl.
Al termine della giornata di incontri le sigle sindacali Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, “che riteniamo – scrivono – l’unico interlocutore in grado di fare chiarezza su questa vertenza, che rischia di esplodere in una vera e propria un’emergenza sociale”.