L'omicidio a Capizzi, sentiti i testimoni del sabato da far west al bar

L’omicidio a Capizzi, sentiti i testimoni del sabato da far west al bar

Le indagini dei carabinieri

CAPIZZI (MESSINA) – Il giorno dopo, Capizzi è un paese con un gigantesco vuoto dentro. Per i funerali di Giuseppe Di Dio, il 16enne ucciso con un colpo di pistola al collo sabato sera davanti a un bar, si attende il via libera della Procura di Enna, che potrebbe arrivare già oggi. Contemporaneamente sarà lutto cittadino. Il sostituto procuratore Salvatore Interlandi, magistrato di turno e che coordina l’inchiesta con il procuratore capo di Enna, Ennio Petrigni, fisserà tra oggi e domani l’interrogatorio e l’udienza di convalida del fermo.

In procura sono già stati trasmessi gli atti delle prime fasi dell’inchiesta, condotta dai carabinieri della stazione di Capizzi e della compagnia di Mistretta, diretti dal capitano Silvio Imperato. E in queste ore potrebbe arrivare la fissazione dell’udienza. I tre fermati – il presunto assassino Giacomo Frasconà Filaro, di 20 anni, il fratello Mario, di 18, e il padre Antonino, di 48 – hanno nominato come difensore l’avvocato Felice Lo Furno del foro di Enna. L’avvocato Lo Furno, contattato telefonicamente, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. La difesa rinvia ogni commento a dopo l’udienza, che ancora non è fissata.

Il parroco: “La comunità si chiede perchè?”

Il parroco, padre Antonio Cipriano, ha rivolto un messaggio alla comunità parrocchiale. “Davanti a un evento tanto ingiusto e incomprensibile, le parole sembrano insufficienti – ha scritto padre Antonio -. Il nostro primo atteggiamento è quello del silenzio, un silenzio che diventa preghiera, rispetto e partecipazione al dolore dei familiari, cui ci stringiamo con sincero affetto e solidarietà”.

“Il dolore costringe tutta la comunità a chiedersi “perché?”. In questo interrogativo, invochiamo un tempo di raccoglimento, dono prezioso che non è pietismo, ma voce silenziosa e potente di richiesta di giustizia – ha detto -. Come Maria ai piedi della croce stava dritta, anche noi, di fronte alla morte di questo nostro figlio, vogliamo sostenere il peso del dolore, restando accanto alla sua mamma e al suo papà, condividendo, con loro lacrime, fede e speranza”.

Interrogatori in corso

Intanto, i carabinieri del comando provinciale di Messina stanno interrogando le persone che, sabato sera, erano davanti al bar di Capizzi dove è stato ucciso con colpi di pistola il sedicenne Giuseppe Di Dio e ferito un 22enne. Militari dell’Arma, visionando anche i filmati di sistemi di videosorveglianza della zona, stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica della sparatoria e identificare anche quello che sarebbe stato il vero obiettivo, che non sarebbero né il 16enne né il 22enne. La procura di Enna avrebbe già chiesto la convalida del fermo.

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