Formazione, il "sì" degli enti | Può partire il "Piano Scilabra" - Live Sicilia

Formazione, il “sì” degli enti | Può partire il “Piano Scilabra”

L'assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra

Era l'ultimo scoglio da superare prima della firma dell'accordo. Ma anche i rappresentanti degli enti di Formazione hanno dato il loro ok alla riforma, garantendo anche il mantenimento dei livelli occupazionali.

PALERMO – Il Piano Scilabra, stavolta, può partire davvero. Mancava l’ultimo tassello per completare il mosaico delle intese e degli accordi. E quel tassello è stato apposto questo pomeriggio, col “sì” delle associazioni degli enti di Formazione.

Ieri, dopo otto ore di colloquio, l’assessorato aveva raggiunto una prima intesa con i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Ma le stesse sigle avevano subordinato la sottoscrizione dell’accordo al “via libera” degli enti di Formazione, che avrebbero dovuto fornire le necessarie garanzie occupazionali, a fronte dei tagli prospettati dal governo (220 milioni per i corsi, contro i 286 milioni previsti per la seconda annualità dell’Avviso 20).

E gli enti hanno fornito le rassicurazioni richieste: quelle, sostanzialmente, di non licenziare nessuno, nonostante la riduzione dello stanziamento. L’accordo prevede anche la costituzione di un tavolo tecnico di concertazione trilaterale per risolvere eventuali problematiche occupazionali. Il governo, inoltre si è impegnato a farsi carico di formulare una proposta di offerta formativa per la provincia di Caltanissetta, rimasta esclusa nella prima annualità.

“Si fanno passi avanti significativi sulla strada della riforma- scrivono in una nota i segretari generali della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro e della Flc regionale, Giusto Scozzaro – e contemporaneamente sono assicurati i livelli occupazionali, scongiurando una pesante crisi sociale”.

Pagliaro e Scozzaro aggiungono che “occorre adesso che la Regione investa su azioni innovative: dalla riqualificazione del personale a una generale ammodernamento del sistema con l’introduzione di regole che facciano valere il principio di responsabilità a partire dalla regione e dagli enti, quello che è mancato e che ha determinato lo sfascio del sistema”. Per Cgil e Flc altro punto cruciale è che “la regione acquisisca la capacità di gestione delle procedure imposte dall’Ue”. Le parti hanno stabilito di insediare anche un tavolo di monitoraggio sulla riforma, altro elemento che Cgil e Flc giudicano positivo e che si aggiunge alla task force per lo sblocco degli stipendi.


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