È disponibile in formato digitale BereBene 2026, la guida del Gambero Rosso che premia i migliori vini entro i 20 euro tenendo conto del rapporto qualità-prezzo. Un repertorio di 1000 bottiglie, ciascuna valutata con un punteggio in centesimi.
Da anni in Italia è possibile acquistare prodotti enologici di grande livello senza ricorrere a spese elevate e questa selezione rende l’individuazione delle etichette più convincenti ancora più immediata.
Pochi altri Paesi possono infatti contare su una ricchezza paragonabile di vitigni autoctoni, territori minuziosamente suddivisi e tradizioni produttive radicate nel tempo.
Una combinazione che ha reso normale ciò che altrove sarebbe eccezionale: trovare vini eccellenti a prezzi contenuti.
Gambero Rosso, migliori vini sotto 20 euro: il primato dei bianchi
Nell’edizione 2026, la categoria più popolosa è quella dei bianchi, che arrivano a quota 437, seguiti dai rossi con 425 referenze. Completano il quadro rosati, spumanti, frizzanti e un numero molto limitato di vini dolci, appena venti.
A guidare la classifica regionale sono Toscana e Piemonte, entrambe con 107 etichette selezionate, territori dove la qualità è diffusamente accessibile anche al di fuori delle denominazioni più note.
Subito dietro il Veneto, che raggiunge i 105 vini. Sul terzo gradino del podio si collocano le Marche, con 70 etichette. Qui spicca il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, la denominazione più presente nella guida insieme al Collio, che tuttavia si distingue per una base ampelografica più varia.
Se la soglia di prezzo considerata arriva ai 20 euro, emerge un altro dato significativo: i vini sotto i cinque euro sono ormai rarissimi. Sopravvive una sola etichetta, l’Al Scagarün ’24 della cantina Lebovitz, in Lombardia.
La distribuzione delle annate: domina il 2024
L’analisi delle annate conferma la prevalenza della 2024, con 539 etichette. Seguono 258 vini del 2023 e 116 del 2022. Più si torna indietro, più le presenze si diradano, ma l’edizione di quest’anno include anche un 2018: il Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva Aurico di Villa Poggio Salvi.
Come di consueto, la guida si completa con i Premi Speciali, pensati per sintetizzare lo spirito del BereBene. Riguardano la miglior bollicina, il miglior bianco, il miglior rosso, il miglior rosato, il miglior vino dolce e la miglior etichetta sotto i 10 euro, oltre a 21 riconoscimenti regionali, uno per ciascuna regione italiana.
BereBene 2026, i campioni nazionali
Ecco i campioni nazionali delle varie categorie. Per i bianchi il titolo 2026 va al Collio Friulano V. Valeris 2024 della cantina Muzic, mentre tra i rossi a imporsi è il Morellino di Scansano Ribeo 2023 firmato Roccapesta.
Nella categoria delle bollicine il riconoscimento più alto spetta al Valdobbiadene Rive di Farra di Soligo Extra Brut Col Credas 2024 di Adami. Per i rosati, la scelta ricade sul Five Roses Anniversario 2024 di Leone de Castris, mentre il miglior vino dolce è il FCO Verduzzo Friulano 2023 prodotto da Jacùss.
La guida premia anche l’etichetta più competitiva sotto i 10 euro, titolo assegnato al Grignolino d’Asti 2024 di Post del Vino – Terre del Barbera.
In Sicilia premiato il Grillo Vignemie 2024
Nel quadro dei riconoscimenti regionali emerge con forza la Sicilia. A ottenere il premio per il miglior rapporto qualità-prezzo 2026 è il Sicilia Grillo Vignemie 2024 prodotto da Heritage di Francesco Intorcia, che conquista 94 punti e si colloca sul mercato a 11 euro.
“Francesco non si è limitato a gestire l’azienda fondata dal nonno, ma da imprenditore visionario e illuminato ha messo su tutta una serie di progetti per valorizzare il Marsala. Ma non viene prodotto solo questo vino prestigioso e simbolico”, si legge su BereBene.
“C’è spazio anche per questa etichetta da uve grillo in purezza – continua la Guida – il Vignemie ’24 è un bianco di grande personalità, sfaccettato negli aromi, che richiamano il Mediterraneo e coerente nel sorso armonico e saporito”.
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