PALERMO – Il geologo Walter Bellomo, da ieri agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta di Firenze per i lavori del sottopasso ferroviario, in relazione alle notizie di stampa che lo riguardano, precisa attraverso il suo legale, Enrico Sorgi, che ”l’unica accusa che sostanzialmente mi viene mossa, nella mia qualità di componente della Commissione ministeriale Via, attiene alla redazione di pareri di favore sulla questione dello smaltimento delle terre provenienti dallo scavo della galleria, resi collegialmente dalla stessa Commissione, composta da cinquanta componenti”.
”Si tratta di atti – aggiunge – che io non ho redatto né come referente del progetto, né come membro del gruppo istruttore. Non ho redatto per questo progetto alcuna perizia geologica o ambientale, non ho nessun ruolo nella direzione e nel collaudo dei lavori, non ho avuto alcun incarico che riguardasse tale infrastruttura, né ho mai avuto in tutta la mia vita professionale alcun incarico dalla Coopsette, appaltatrice dei lavori, né in questo né in altri lavori”.
”Secondo l’accusa – continua – i pareri favorevoli resi dalla Commissione Via sarebbero stati ricompensati in mio favore da parte della Lorenzetti con utilità varie e in particolare sponsorizzandomi per incarichi di prestigio. E’ appena il caso di precisare che questa impostazione accusatoria è incentrata sulla pretesa illiceità dei pareri – in realtà del tutto corretti – resi dalla Commissione ma non è dato comprendere perché mai tutti i cinquanta componenti di quell’organo collegiale avrebbero dovuto piegarsi a commettere un illecito solo per le mie presunte interferenze indebite”. Quanto ai rapporti con la senatrice Anna Finocchiaro, ”desidero precisare – dice Bellomo – che non ha mai interferito con la mia attività professionale, né tantomeno mi ha mai sollecitato alcun indebito intervento. Sono assolutamente sereno e certo di dimostrare l’insussistenza degli illeciti che mi vengono contestati”.