PALERMO – L’assessore è “molto amareggiata”. Questa, al momento, è l’unica certezza che trapela dai corridoi di Piazza Ottavio Ziino. Dalle persone a lei più vicine. Lucia Borsellino è molto amareggiata. La vicenda Humanitas sta creando un solco che sembra ampliarsi di ora in ora, tra lei e il governo Crocetta. O meglio, tra lei e la maggioranza che sostiene l’esecutivo. Anche se in questi minuti, alcuni deputati del Pd fanno quadrato: “Speriamo che l’assessori non lasci”. E il governatore allontana qualsiasi ipotesi di addio dell’assessore. “Lucia Borsellino – ha commentato all’Ansa Rosario Crocetta – è serena, ha la mia totale stima. Nessuno si permetta di insinuare l’ombra di un sospetto sull’assessore, perché questo è indegno. Non lo consentirò. E’ inutile illudersi che Lucia possa dimettersi, non solo non lo farà ma la nostra campagna di moralizzazione nella sanità, già cominciata, sarà presto segnata da atti ancora più forti. Vedrete, ce ne saranno per tutti”.
Insomma, il governatore smentisce la separazione con l’assessore mentre è in riunione con l’assessore Borsellino, alla presenza del presidente della commissione Sanità dell’Ars, Pippo Digiacomo.
Sulla vicenda Humanitas, che aveva scatenato le polemiche nel Pd e nell’Udc, Crocetta aggiunge: “Abbiamo chiarito che non c’era intendimento di agevolare nessuno, quella delibera, che abbiamo revocato ieri, era soltanto un provvedimento di ‘apprezzamento’, e non altro, di un progetto da 100 milioni di euro con la creazione di posti letto, alcuni in convenzione ma soltanto compatibilmente al riordino della rete ospedaliera”. Il governatore sottolinea che “i risparmi reali sulla sanità sono stati fatti proprio quest’anno grazie all’assessore Borsellino e questo è avvenuto senza tagliare i servizi: abbiamo risparmiato già 100 milioni e altri 200 li risparmieremo con i tetti sulla spesa farmaceutica”. Inoltre, “ricordo le tante denunce fatte dall’assessore Borsellino, da me e dai dirigenti del dipartimento Sanità su turbative d’sta, pressioni, senza dimenticare la rimozione di alcuni dirigenti”. “Forse qualcuno si aspetta segni di debolezza – prosegue Crocetta – ma rimarrà deluso. Sulla vicenda Humanitas abbiamo dimostrato di non aver fatto una delibera ad personam. Abbiamo bloccato tutti i fondi per i privati, si può facilmente intuire che questo produrrà qualche effetto. L’estraneità dell’assessore Borsellino rispetto alla sanità privata è totale, questo non si può dire certo di altri assessori del passato che anzi rappresentavano quegli interessi ma nessuno si scandalizzava”. “Adesso c’è un assessore al di sopra di ogni sospetto – conclude – e qualcuno cerca di inficiarne l’azione moralizzatrice. Ma posso annunciare che a breve ci saranno altri atti da parte di questo governo che vanno nella direzione della moralizzazione del sistema”.
Gli attacchi, in queste ore, in effetti, erano stati tanti. Tutti, a dire il vero, “smorzati” da una sostanziale fiducia nei confronti dell’assessore. Secondo, ad esempio, il presidente della commissione Salute all’Ars Pippo Digiacomo, e anche per il ministro Gianpiero D’Alia, non è in discussione “la buonafede” dell’assessore regionale alla Sanità. Ma entrambi hanno sottolineato gli errori, la scarsa trasparenza, la superficialità mostrata in questa occasione. E’ andato giù duro, invece Massimo Russo. L’assessore con il quale la stessa Borsellino ha collaborato strettamente, nella scorsa legislatura: “La responsabilità del caso Humanitas – ha detto Russo – è tutta dell’assessore Borsellino, che conosce bene la questione”.
La vicenda, quindi, sta lasciando segni evidenti. Oggi, persino un partito di centrosinistra come Sel ha chiesto, per bocca del deputato siciliano Erasmo Palazzotto, le dimissioni dell’assessore. Un assessore “costretto dalle polemiche” – stando alle interpretazioni del presidente Crocetta – a ritirare una delibera e persino un accordo sottoscritto con una grande società come la Humanitas. Un accordo al quale – come ha raccontato Livesicilia – segue anche un decreto attuativo. Che porta, appunto, la firma di Lucia Borsellino.
Tutti documenti che “l’assessore – ha raccontato Pippo Digiacomo – ha nascosto alla commissione Salute all’Ars. Un comportamento inqualificabile”. E l’assessore, nonostante la smentita del presidente della Regione, starebbe “pesando” l’entità di queste accuse. E, secondo alcune persone e lei vicine, starebbe valutando l’effettiva “libertà di manovra” concessale dal governatore. Un presidente che, già in passato, aveva messo in imbarazzo la Borsellino, in occasione della vicenda dei manager della Sanità, la cui nomina sembrava ormai imminente, ma che si è via via allonata, a causa dei dubbi sui “trasparenti” criteri individuati per la selezione. Uno stop seguito dalla scelta di commissariare la Sanità siciliana. Un commissariamento dal quale non si è ancora usciti.
Ad aver parlato chiaro, in queste ore, è stato invece l’Udc. Che oggi, giusto per gradire, ha votato a favore della mozione presentata dal Movimento cinque stelle, che impegna il governo a “stoppare” l’applicazione del decreto Balduzzi per i laboratori d’analisi. Opponendosi proprio ala Borsellino, che in Aula ha espreso un parere “contrario”. Un ulteriore segnale. Un’ulteriore amarezza.
*Aggiornamento ore 20.30
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del presidente della Regione, Rosario Crocetta: “Quale governo ha effettuato fra il 2007 e il 2008 in particolare oltre 1600 accreditamenti e convenzioni con i privati in Sicilia, che qualche volta non avevano neppure le caratteristiche sulla base delle leggi allora vigenti, per poter essere effettuate? Come mai questi accreditamenti sono stati effettuati senza alcuna analisi dei fabbisogni reali e tutto ciò a danno della sanità pubblica? Chi ha fatto diventare la Sicilia una delle regioni con più alto costo in Italia? Chi è che ha tagliato servizi essenziali pubblici, mantenendo costose convenziono private? Chi ha nominato assessori direttamente conducibili al sistema privato senza che ciò creasse nessuno scandalo nel dibattito parlamentare? Chi ha fatto le convenzioni con qualche clinica di Provenzano ad altissime tariffe per la Regione Siciliana? Chi ha mantenuto per anni un sistema di sprechi con il più alto consumo di farmaci pro capite a livello mondiale? Chi e’ che non si è occupato mai dei costi standard? A quale sistema politico erano riconducibili manager e commissari? Come mai nessuno ha denunciato mai nulla di tutto ciò? E come mai la prima volta che arriva un governo che nomina alla sanità una personalità come Lucia Borsellino, di indiscutibile valore e capacità e di indubbia morale, in una fase in cui c’è un governo che denuncia e taglia sperperi e corruzione, si scopre finalmente un sistema politico attento a guardare virgole e puntini? – si chiede Crocetta -. Noi abbiamo cominciato a fare chiarezza, come per esempio quando abbiamo annullato mega gare già aggiudicate da 63,5 milioni di euro, che sono ripubblicate per le stesse forniture a un valore di 38 milioni. E gli altri 25,5 milioni di euro dove finivano? Può essere che in sanità si è sbagliato così clamorosamente? E come mai nessuno ha definito mai una tabella dei costi standard? Mistero. E come mai si sono assunte 600 persone di più alla Seus? E come mai le imprese di pompe funebri, qualche volta, negli ospedali hanno fornito e forniscono servizi di ambulanza? E come mai, come denuncia la Corte dei Conti nella relazione del 2012, gli appalti della sanità sono stati affidati sempre con procedure “negoziate”? in pratica si è scelto nominativamente il contraente e alla scadenza sistematicamente prorogate senza che nessuno notasse che avveniva tutto ciò? Tutto ciò non ha mai costituito ragione di scandalo né di proteste ed è continuato ininterrottamente negli anni, peggiorando la qualità del sistema sanitario, sperperando e forse anche rubando soldi pubblici. La telenovela dell’Humanitas, spero sia finita nel momento in cui la giunta ha dimostrato con deliberazione di ieri che non aveva nè ampliato i posti né favorito alcuno, anzi, con una radicalità senza precedenti e con un atto che non è stato mai effettuato da nessuno, ha detto con chiarezza che non avrebbe incrementato alcuna convenzione con i privati. Vi sembra poco? Per noi è ancora poco, anzi molto poco, nonostante che in questi mesi abbiamo cominciato a tagliare sprechi e malaffare. Stiamo entrando nel vivo delle questioni che sono aperte nella sanità privata, ma anche pubblica, che non è da meno e nessuno si aspetti sconti. A cominciare dalle certificazioni antimafia, della qualità della spesa, delle fatturazioni finte, della nomina politica dei manager, della lottizzazione dei medesimi che ovviamente non dovrà più avvenire. Ripeto nessuno si aspetti sconti, perchè questo governo sta facendo la rivoluzione in tutti i settori ed è inutile che ci ai accanisca su aspetti meramente formali delle deliberazioni. Chi non fa nulla non sbaglia mai, solo che noi non abbiamo sbagliato. Abbiamo voluto evitare che venisse strumentalizzata una vicenda che poteva essere utilizzata da coloro che si oppongono alla riforma del sistema sanitario, in maniera maldestra. Abbiamo sgomberato ogni equivoco. Eccoci siamo qua pronti a fare la battaglia con la testa alta di coloro che hanno fatto semplicemente il proprio dovere e con una rivoluzione profonda, che sta incominciando a interessare il settore sanitario di cui, Lucia Borsellino, e’ alfiere coraggioso e non facile da abbattere”.
