PALERMO – Dice che “l’indagine è stata velocissima”. E ringrazia le vittime per il coraggio nella denuncia, invitando chiunque si trovasse in una situazione del genere a fare lo stesso. Il comandante provinciale della Guardia di finanza Stefano Screpanti ha un tono marziale. Un po’ perché il modo di parlare viene insieme col grado, ma anche un po’ perché quello di oggi è un giorno particolare per la Guardia di finanza: il giorno in cui si ritiene di avere scoperto che un pezzo del proprio corpo ha chiesto mazzette proprio in forza della divisa non è mai un giorno facile. “Proprio per questo – dice Screpanti – abbiamo voluto condurre le indagini con estrema velocità. Ringraziamo la Procura per il ruolo che ha avuto in questa inchiesta”.
Partiamo da un dato di cronaca: c’è il rischio che ci siano altri casi analoghi?
“Riteniamo che la vicenda sia circoscritta a questo caso, perché le indagini sono state molto estese e articolate. Abbiamo monitorato con attenzione la situazione”.
Se un finanziere si presentasse a casa mia minacciando un controllo fiscale, cosa dovrei fare per capire se sia vero o meno?
“I controlli e le verifiche fiscali seguono procedure rigidissime e sono sottoposti a più livelli di autorizzazione. In ogni caso, durante il controllo viene esibito un foglio di servizio specifico e in ogni caso deve essere redatto un verbale che documenti quel che è accaduto. Tutte le operazioni vengono improntate alla massima tutela del contribuente”.
Ma se il contribuente ha dubbi cosa deve fare?
“Chiunque abbia dubbi sulla modalità di svolgimento del controllo può rivolgersi al reparto territoriale più vicino oppure chiamare il 117, che in tempo reale può accertare la situazione”.
Beh, però dopo il controllo potrebbe essere troppo tardi.
“Se i finanzieri sono effettivamente incaricati di un controllo possono aspettare. Ovviamente questo non vale per una perquisizione, ma se si tratta di un accertamento fiscale niente paura: non c’è fretta. Ma mi lasci dire una cosa”.
Prego.
“Vogliamo che la gente riponga la massima fiducia nella Guardia di finanza. Il nostro rigore nelle indagini di oggi dimostra che chi ha dubbi può rivolgersi a noi”.
Il comandante provinciale della Guardia di finanza: "Se il controllo è vero dev'essere comunque firmato un verbale. Se qualcosa non vi convince nell'accertamento che state subendo rivolgetevi a noi"