RAGUSA – E’ stato di nuovo arrestato, dopo la conferma della condanna in appello, l’uomo accusato di avere ordinato l’uccisione del genero. Giovambattista Arangio Mazza, 85 anni, dovrà scontare ancora 18 anni. Il figlio Giovanni, pure condannato, è invece irreperibile. Il delitto risale al 1992. Giovanni Incardona, la vittima, fu ucciso con un fucile in una strada di Vittoria (Ragusa). Alla base dell’agguato contrasti familiari e liti per un’eredità. Il caso è stato risolto per le rivelazioni di due collaboratori di giustizia. Uno, Luigi Favitta, ha confessato di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio.
Alla base dell'agguato contrasti familiari e liti per un'eredità.
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