PALERMO – I sindacati dell’aeroporto Falcone-Borsellino proclamano un nuovo sciopero, ma stavolta di 24 ore. A meno di un mese dall’ultima agitazione di quattro ore, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal hanno infatti annunciato di voler incrociare le braccia per domenica 30 marzo per tutto il giorno. Una decisione drastica, quella dei rappresentanti dei lavoratori, che potrebbe comportare enormi disagi.
Malgrado la legge preveda un presidio minimo del 20 per cento e che alcuni voli siano garantiti, almeno uno per tratta secondo le indicazioni che l’Enac fornirà nei prossimi giorni, sono quasi certi i ritardi mentre una decina di voli, secondo i sindacati, sarebbe addirittura a rischio. Una data simbolicamente forte, quella del 30 marzo, perché sarà il primo giorno di Air One che farà base a Palermo con cinque tratte che adesso sono a rischio.
“Esprimendo profondo rammarico per la pessima piega presa da questa vicenda – scrivono in una nota i sindacati – ci vediamo costretti a proclamare uno sciopero di 24 ore, cosi come previsto dalle normative vigenti, in ossequio a quanto voluto dal personale di Gh Palermo e Gesap. L’atteggiamento di totale chiusura rispetto ad una ipotesi di dialogo mostrato dai vertici della Gesap, che non hanno avvertito il dovere di tornare al tavolo dopo lo sciopero del 7 marzo scorso, dimostra ancora una volta la totale inadeguatezza dei vertici societari nella gestione di una società che gestisce in maggioranza denaro pubblico, intenti più a sostanziare momenti di tensione tra le parti piuttosto che non a volere nei fatti trovare un punto di mediazione sulla vertenza in atto. La giornata del 30 marzo presenta una quarantina di voli ed è anche la data di avvio della stagione estiva, il che porterà una serie di disagi all’utenza in transito di cui gli unici responsabili saranno coloro i quali si sono sottratti al dialogo e per i quali chiediamo già fin dalla data odierna scusa alla cittadinanza. Nei prossimi giorni formalizzeremo una richiesta di incontro al commissario della provincia Domenico Tucci e al presidente della Regione Rosario Crocetta chiedendo che prima di effettuare la ricapitalizzazione di Gesap si proceda alla sospensione della procedura di vendita dell’ottanta per cento della società controllata Gh Palermo e alla contestuale sostituzione dei componenti in quota provincia del consiglio di amministrazione di Gesap. Rimaniamo comunque disponibili ad incontrare il presidente Giambrone per trovare momenti di mediazione. A lui quantomeno riconosciamo la volontà di determinare processi di crescita al volato in transito nello scalo in aperta controtendenza rispetto al l’operato di altri soggetti che, di contro, con il loro modo di fare continuano ad affossare i bilanci societari promuovendo esternalizzazioni a terzi di linee produttive e che peraltro, sembra da voci di corridoio, si vantino di non volere momenti di mediazione alla vertenza in atto per una sorta di lesa maestà perpetrata dal mandato assembleare che, lo ricordiamo, ha apertamente chiesto di non aprire il dialogo con taluni esponenti da anni in forza ai vertici societari che hanno eluso il confronto con le rappresentanze sindacali”.