TRAPANI – Sono state ricordate stamane, nel corso di una cerimonia a Pizzolungo, le vittime della strage del 2 aprile 1985: Barbara Rizzo Asta e i due figlioletti gemelli Giuseppe e Salvatore. L’attentato era diretto all’ex sostituto procuratore Carlo Palermo rimasto illeso. Nella strage rimasero gravemente feriti gli agenti di scorta, Salvatore La Porta e Nino Ruggirello. “Non posso sopportare di non conoscere la verità dopo 29 anni”, ha detto dopo la deposizione di una corona di fiori sul luogo della strage, Margherita Asta, figlia e sorella delle vittime. “Non c’è una strage in Italia di cui si conosca la verità” gli fa eco don Luigi Ciotti presidente di Libera: “Oggi non basta più commuoversi, bisogna muoversi”. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il procuratore capo di Trapani Marcello Viola e il commissario straorinario alla Provincia di Trapani Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo.
Un'autobomba, piazzata per uccidere il giudice Carlo Palermo, dilaniò i corpi di Barbara Rizzo Asta e i suoi due gemellini: Giuseppe e Salvatore. Margherita Asta, figlia e sorella delle vittime. "Non c'è una strage in Italia di cui si conosca la verità".
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