PALERMO – La parola d’ordine è innovazione. E la speranza è che questa tranche di finanziamenti possa essere quella buona per incidere davvero in modo strutturale sulle condizioni socio-economiche della Sicilia. Dopo l’incontro con il partenariato, incassato un apprezzamento di massima dalle parti sociali, la Regione si prepara al pronti via per la nuova programmazione europea 2014-2020. Oggi pomeriggio il presidente della Regione ne parlerà in conferenza stampa con i giornalisti. Ma Livesicilia può anticipare le principali linee guida del piano operativo 2014-2020. Che si appresta a vedere la luce mentre la Sicilia, come le altre regioni italiane si affanna ancora a spendere le risorse della precedente programmazione 2007-2013. Il 31 maggio si doveva fare il punto sui livelli di spesa dei singoli dipartimenti, ma ancora dei dati non si hanno notizie.
La nuova programmazione 2014-2020 vuole affrontare, nei piani della Regione, cinque sfide: il rafforzamento delle misure anticicliche, la competitività del sistema economico, la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, la qualità della vita, la sostenibilità ambientale. Questi gli obiettivi da perseguire con i 6,8 miliardi messi a disposizione dalla Ue. Più nel dettaglio, tra gli obiettivi ci sono l’incremento della natalità delle imprese, il rilancio delle opere pubbliche, l’investimento su innovazione e ricerca, il miglioramento della qualità dei servizi ambientali, ma anche la lotta alla povertà, che è uno degli undici obiettivi tematici, la diffusione della banda larga, una migliore vivibilità delle periferie. L’obiettivo tematico 3 riguarda in particolare le imprese e punta al miglioramento dell’accesso al credito e alla internazionalizzazione, mentre l’obiettivo 4, centrato sull’ambiente, punta a un’economia verde a basse emissioni di carbonio.
Questo il quadro generale del Fesr, così come illustrato martedì scorso nella riunione con il partenariato. Ora si passerà alla stesura finale, entro luglio. La speranza è che per la nuova programmazione si marci più spediti rispetto alla precedente. Per la quale, come anticipato una settimana fa da Livesicilia, la giunta ha deciso una rimodulazione delle somme, togliendo ai dipartimenti più in ritardo con la spesa, come Turismo, Energia e Beni culturali, e incrementando le risorse per le grandi opere come il nodo ferroviario di Palermo (1,2 milioni in più), la Agrigento-Caltanissetta (88,5 milioni in più), i porti e le strade provinciali (20,8 milioni).
Una parte consistente delle somme della vecchia programmazione deve essere ancora spesa. Restano solo due anni per farlo, pena il disimpegno. Il 20 giugno è atteso a Palermo il rapporteur della Commissione europea per fare il punto con la Regione, incontrando anche i direttori generali. Un piccolo antipasto del comitato di sorveglianza dei primi di luglio, quando si farà il tagliando alla spesa della vecchia programmazione e si passeranno ai raggi x le linee guida della nuova.