I sindacati in pressing sul governo: | "Risanamento e Piano per il lavoro" - Live Sicilia

I sindacati in pressing sul governo: | “Risanamento e Piano per il lavoro”

La risposta dell'assessore all'Economia: "Mi rattrista il vostro pessimismo, la risposta per la Sicilia c'è. Oggi all'Ars arriverà la manovra".

incontro all'ars
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PALERMO – “Solo spot, confusione e risse: così si accelera il declino della Sicilia”. Inizia così, con il commento del segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava, il confronto tra governo e sindacati sui temi dello sviluppo e del lavoro. Nella sala gialla di Palazzo dei Normanni in platea c’è anche qualche assessore che ascolta. Michela Stancheris, Giuseppe Bruno e anche Roberto Agnello, assessore all’Economia.

Il primo a rispondere a nome del governo Crocetta è l’assessore al Lavoro: “Stiamo immaginando – spiega ai cronisti a margine del convegno – delle misure importanti per fornire le risposte che ci chiedono le tante sacche di povertà presenti nel nostro territorio. Sono in corso le verifiche per garantire quanto più possibile le coperture finanziarie, crediamo che questo sistema vada messo a regime anche in futuro, creando nello stesso tempo anche le condizioni per un reinserimento sociale, un percorso per i tanti che non hanno nella nostra terra quel reddito minimo di garanzia che vogliamo garantire”. E continua: “La scorsa settimana – dice Bruno – con le parti sociali e gli assessori Vancheri e Scilabra, abbiamo costituito una cabina di regia coinvolgendo anche Confindustria e il mondo del terzo settore, perché in questa fase di emergenza occorre avviare quanto prima un percorso insieme, fermo restando che il governo si assume sempre le sue responsabilità di scelta”.

Poi l’assessore Agnello. Che rassicura tutti: “Oggi presentiamo all’Ars la manovra che contiene grandi margini di innovazione, siamo riusciti a migliorare le aspettative riducendo il disavanzo di 250 milioni di euro e proponiamo soluzioni innovative per le società partecipate. Mi rattrista il pessimismo dei sindacati, la soluzione per la Sicilia c’è e viene dal confronto tra tutte le parti attive”.

Ma i sindacati sono molto duri. “Siamo stanchi di aspettare e vorremmo che ai problemi della Sicilia ci fossero delle risposte – dice il segretario della Cgil Sicilia Michele Pagliaro – . L’iniziativa di oggi vuole promuovere una presa di coscienza della situazione drammatica che vive la Sicilia dal punto di visto economico: siamo di fronte a continue emergenze e nell’ultimo anno si sono persi in questa regione ben 38 mila posti di lavoro. I tempi della politica non coincidono con quelli delle persone. Noi auspichiamo che ci sia questa presa di coscienza perché se vogliamo essere realisti la politica è legata alle poltrone e quindi non si voterà prima della scadenza naturale, il commissariamento sarebbe un danno e nel frattempo continuiamo ad assistere ad una Sicilia che affonda. Il nostro – continua – è un messaggio rivolto a tutta la politica per cui la priorità siano i siciliani. Se non ci saranno risposte andremo verso una mobilitazione generale. Tempi? Quando si presenterà la finanziaria penso sarà il momento opportuno per far sentire la nostra voce”.

“Un ennesimo atto per tentare di salvare Sicilia dal fallimento – dice invece Bernava – : abbiamo chiamato assessori e capigruppo per chiedergli di smetterla di litigare sul nulla. Litighino pure, ma su proposte serie. Chiediamo azioni che diventano norme di risanamento, riqualificazione della spesa pubblica, dalle partecipate alla sanità. Partiamo da ciò che ha detto la Corte dei Conti, che per noi è il presupposto di base: non si può solo intervenire sui costi del lavoro, bisogna recuperare risorse e mettere in campo un piano straordinario del lavoro anticrisi e una politica di fondi europei concentrati sulla crescita dell’economia. Nei prossimi giorni saremo in piazza, c’è già un ritardo di sei mesi nella presentazione del bilancio e della finanziaria. Non possiamo guardare sempre la prossima scadenza o la prossima campagna elettorale, siamo stufi. Occuperemo le piazze con forestali, formazione e precari”.

“Chiediamo una cosa precisa – aggiunge il segretario regionale della Uil Claudio Barone – : che si arrivi velocemente all’approvazione della manovra correttiva. Ci sono 40 mila stipendi bloccati. Per i lavoratori forestali non è più rinviabile la definizione di progetti di forestazione produttiva e di tutela dell’ambiente, necessari ad evitare ogni anno le consuete emergenze nell’Isola. Bisogna ancora procedere al percorso di stabilizzazione dei precari dei Comuni e fare ripartire l’attività di teatri ed enti culturali e accelerare sull’investimento di 700 milioni del Petrolchimico di Gela. La Uil Sicilia manterrà lo stato d’agitazione. Faremo sentire la nostra voce e calibreremo le forme di lotta sulla base delle risposte che verranno o non verranno date.Al Governo e all’Assemblea regionale diciamo smettete di litigare e date risposte ai siciliani”.

 

 

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