Minchia signor Faletti
Io l’ho saputo l’altra sera
Che ci hai lasciato così di botto come rapito dalla Dama Nera
E quella serpe che t’ha ucciso io la detesto più di ogni cosa
Perché in tanti anni troppi ne visti presto sfiorire come una rosa
Non lo sapevo che stavi male e il dispiacere mi fa sgomento
Perché l’Italia perde un portento
E l’ho capito dai tuoi libretti
Minchia signor Faletti
Ti ho conosciuto una sera in TV
In un programma che non fanno più
In cui con Greggio e tante belle ragazze
Era uno spasso a far cose pazze
Facevi una guardia giurata pugliese
Spaccona, ignorante e in sovrappeso palese
Era te che aspettavo e non tette fuori dai corsetti
Minchia signor Faletti
Mi hai fatto piangere dalla città dei fiori
Quando tra versi che parlan di cuori
Scegliesti di scrivere quella canzone
Che fece riflettere tante persone
In cui tu che eri astigiano
Parlavi proprio come un siciliano
Con il più ricco tra tutti i dialetti
Minchia signor Faletti
Hai dato voce a chi come me
Paga la mafia due volte perché
Noi siciliani siam nel mondo famosi
Perché ci ritengono tutti mafiosi
E invece Giovanni, Paolo e Agostino
Son tutti figli del Pellegrino
Le nostre coppole sono solo berretti
Minchia signor Faletti
Ho scritto un rap come fossi Jovanotti
Per dire a tutti che ci siamo rotti
Di chi di onore ne ha sempre avuto ben poco
Pensando che la vita di tanti sia un gioco
Voglio donarti solo un sorriso
Che ti accompagni lassù in paradiso
Vicino ai buoni, agli onesti e agli eletti
Minchia signor Faletti
In quel paradiso dove ora sei
Non ditemi “pazzo”, ma non metterei
Bandiere, medaglie, candele e croci
Ma tutti i giusti che unendo le voci
Alzassero a Dio tutte quelle divise
sporche di sangue e di lacrime intrise
E ai nostri martiri teniamoci stretti
Minchia signor Faletti.